borderline-014-peppecerillo

BORDERLINE ‘014

personale di Peppe Cerillo

da venerdì 24-10 a venerdì 7-11 a l’asilo

 

 

Cosa succederebbe se i lupi facessero branco con gli agnelli? Se Pinocchio facesse pace coi gendarmi ed i gatti uscissero la sera con i topi a bere qualcosa? Ma poi, sarà vero che lupi ed agnelli sono in guerra? O forse è soltanto qualcosa che ci hanno in mala fede raccontato? Forse lupi ed agnelli sono semplicemente complementari gli uni agli altri, e lavorano insieme per conservare quell’armoniosa meraviglia che chiamiamo vita.
Anche i soggetti più borderline possono trarre giovamento dalla comunanza d’intenti e di strumenti. Con i propri simili, ma anche con i propri opposti. E se è vero che una persona da sola può realizzare un progetto in maniera eccellente, è altrettanto vero che una comunità di persone ha le forze per inventare una moltitudine di progetti. Da soli si può fare bene una cosa, tutti insieme si può fare bene tutto. Potrebbe (anzi dovrebbe) bastare la buona fede di fondo. Perché forse è ancora possibile rispondere a quelli che condividono solo mala fede, disonestà e distruzione in regime bipartisan. Rispondere creando e costruendo in maniera “omni-non-partisan” e provando ad evadere dalla gabbia di interessi ed individualismi in cui ci vorrebbero rinchiusi gli imbalsamatori di coscienze che affollano l’etere, per poter finalmente coltivare insieme noi stessi e le nostre vite. C’è chi ha detto che gli artisti sono braccia rubate all’agricoltura. Beh sarebbe ora che iniziassimo ad avere l’umiltà di imparare qualcosa dai nostri nonni contadini, che sapevano cosa voleva dire cooperare tutti insieme al raccolto di tutti. Coltivando cultura. Nomen omen. Perché le parole sono ancora importanti, soprattutto per chi non crede alle favole ma per una volta prova a scriverne di nuove. In completa ecologia di senso e di significato.
Tutto questo succede, adesso, a Napoli, nell’Asilo, in Armeria. Armeria latina. Ovvero il luogo degli strumenti e delle braccia. Dove tutti sono benvenuti, anzi tutti sono necessari. Senza brandire nessun brand, con nessuno da battere e niente da conquistare. Regalandosi a vicenda l’immensa gioia del pensare e del saper fare. Saper fare e costruire, un teatro, una galleria, una falegnameria, un atelier, una sartoria, una camera oscura, un laboratorio multimediale.
In vera Economia. Ovvero distribuzione ed acconcia proporzione di un tutto.
Piccì

 

 

Peppe Cerillo (Napoli 1973)
Artista e scenografo napoletano, con un passato da disegnatore industriale. E’ allievo di Sergio Angese presso la sua “scuola di giornalismo disegnato” di Perugia, in seguito si diploma presso l’ISIA di Faenza, Accademia sperimentale fondata da Bruno Munari. Lavora come designer per le ceramiche di Faenza fino al 2003, anno in cui decide di licenziarsi e far ritorno a Napoli. Da quel momento inizia ad occuparsi di scenografia, realizzando più di trenta lavori tra cinema e teatro, e collaborando tra gli altri con personaggi quali Abel Ferrara, Susanne Bier, Studio Azzurro. Ha esposto le sue opere in gallerie ed eventi di Napoli e di molte altre città, e le sue scenografie di cartone hanno colorato i palchi di numerosi teatri.
E’ autore ed editore della collana di libri Napoli Pop-Up.
Realizza vari laboratori didattici nelle scuole, e da tre anni è il maestro volontario che coordina le attività di costruzione della consueta parata di carnevale con i bambini del centro storico.