TRILOGIA DELL’ASSENZA
ATTRAVERSAMENTI

residenza/laboratorio con Vincenza Modica
18 > 24 settembre 2017 / L’Asilo – refettorio

Primo svolgimento:
Rivolta “Sonata per sola voce umana”
Secondo svolgimento:
Una pantomima crudele ovvero Le mal d’être
Terzo svolgimento:
Il tempo del silenzio “Le circostanze dell’anima”

Scena vuota. Scena silente. Luogo della dimenticanza. Una presenza, superstite in mezzo alle cose, in immobilità, con soltanto il respiro. Corpi inerti si frappongono tra la luce e l’occhio che attende di vedere. Non c’è annuncio alcuno, ma parole affiorano dalle radici del silenzio, parole che sono impronte di passi nell’acqua e ancora non sanno di farsi cammino.

“Se tutto fosse coinciso nell’istante del suo disparire e, se per questo avesse cercato – eccellendo per luminosità – la forma che testimoniasse nella memoria l’esistenza di questo tutto, forse noi non ci chiederemmo di quale fascino vestirci ma, esistendo con corporeità fatta della stessa materia dei sogni, abiteremmo l’assenza di noi stessi nella venatura di un legno, nella fragilità di una ragnatela, nell’incorporeità del vento, nella trama di un suono.”

Dai “Taccuini ignei” di Vincenza Modica

****

Dal 18 al 24 settembre Vincenza Modica è in residenza all’Asilo. Residenza che si attuerà in forma di laboratorio: un gruppo di persone seguirà il processo di lavorazione e composizione dei materiali che fanno parte di Trilogia dell’Assenza, che sono nutrimento del lavoro e che negli anni di volta in volta trovano una stesura sensibilmente diversa.
Per chi è interessato a partecipare alla residenza/laboratorio ci sarà un incontro preliminare Lunedì 18 settembre alle ore 18 nel Refettorio dell’Asilo.

***

“Vincenza Modica, attrice napoletana, è nata artisticamente negli anni ottanta all’interno del gruppo di ricerca teatrale guidato da Antonio Neiwiller, il Teatro dei Mutamenti e, dopo molti anni di assenza dalle scene, torna adesso a presentare un suo lavoro intimo e sedimentato nel tempo.
La ricordiamo in varie opere di – tra gli altri – Enzo Moscato, Mario Martone, Leo de Berardinis, Toni Servillo, Alfonso Santagata, Claudio Morganti, etc. con una presenza intensa, particolare, quasi esatta.
Molti artisti la riconoscono come riferimento importante del proprio percorso formativo, quale guida di rara densità e sapienza, nel porgere e trasmettere i contenuti misterici dell’agire performativo in maniera organica e poetica.
Eccola che torna ad offrire uno spettacolo autoriale che coagula alcuni dei principi fondanti del suo percorso artistico e della sua personale urgenza riguardo la scena: ATTRAVERSAMENTI, tappa della Trilogia dell’Assenza, dai “Taccuini Ignei”, suoi appunti teatrali.
Certo è che si può anche non fare, non rappresentare, non essere.
E’ da questa negazione che viene generato il suo fare scenico, il suo esserci, quale dasein heideggeriano che sviluppa il paradosso di una narrazione non narrata, con materiali testuali detti e agiti in maniera volutamente frammentaria e che ruotano intorno – appunto – all’idea dell’assenza.
Alcuni autori sono radice spirituale e concreta del lavoro – Artaud, Cvetaeva, Kantor, Majakovskij, lo stesso Neiwiller – e alcuni oggetti incarnano – essenziali e poveri – i significati di un corpo che si svela, si fa parola, epifania, forza radiante nelle risonanze potenti di un teatro che è ancora luogo dell’accadimento.
Nel vuoto. Nell’estemporaneo.
La partitura scenica – fissata e scritta in una drammaturgia mnemonica – si manifesta ogni volta in maniera diversa, destinando il gesto in una temporalità altra, come primordiale. Paesaggi di suono e di luce si intessono lasciando spazio a ciò che può avvenire, risuonare, essere restituito da una fisicità che si fa mezzo tra ciò che è visibile e invisibile, udibile e inudibile, tangibile e non. Tranquillità e audacia, tenore e ilarità, serenità e coraggio.”

13 ottobre 2014 Caterina Poggesi

***

All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.