Il tavolo cinema si incontra tutti i martedì alle 19.

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Il tavolo cinema è animato da chiunque abbia voglia di dedicare parte della propria competenza o semplice passione allo sviluppo dei momenti di cinema che attraversano l’ex Asilo Filangieri.


Accogliamo e promuoviamo iniziative, eventi e progetti legati al cinema e al video in tutte le declinazioni: proiezioni di film, incontri con autori, workshop, laboratori, seminari e momenti di approfondimento “teorico”. Tutto ciò che viene proposto e discusso al tavolo viene trasferito in assemblea di gestione, momento in cui i diversi tavoli di lavoro dell’Asilo si incontrano e coordinano le proprie attività.

Negli anni di esistenza dell’Asilo sono “passati” di qui Werner Herzog e Yasujro Ozu, Luca Bigazzi e Leonardo Di Costanzo, John Cassavetes e Pier Paolo Pasolini, le cui immagini hanno incantato centinaia di spettatori, spesso giovanissimi, andando a contribuire alla formazione di/e a formare, ci piace pensarlo, una nuova generazione di cinefili. Non solo: l’Asilo è stato attraversato anche dal Kino Kabaret e da Quel mestiere fatto di sogni, laboratori dinamici di un fare cinema al passo con tempi che annullano la distanza tra guardare il cinema e farlo.

Grazie a un crowdfunding, negli scorsi anni è stata allestita una sala cinema permanente, aperta alla città, da far vivere alla stregua di un cinema d’essai, di una strategica sala di quartiere, di un battagliero cinema di provincia; con una programmazione quotidiana che spazi dai classici ai documentari, dai lavori sperimentali alle opere di giovani talentuosi locali, fino ai tanti film che s’impongono nei festival internazionali e che la distribuzione italiana dimentica.

Lo spirito del tavolo si fonda sul presupposto che nell’attuale scenario – globale e locale – determinato dalle presenti condizioni economiche e politiche, la produzione e l’offerta cinematografica disegnano un piccolo spazio, rigidamente regolato dalle suddette condizioni, ad elevatissima forza centripeta: qui aspirano a entrare tutti gli attori del mondo del cinema, contendendosi porzioni di visibilità sempre più piccole, a condizioni sempre più mortificanti.

Per questo, nella eterogeneità feconda delle iniziative cinematografiche che qui trovano asilo, promuoviamo con particolare trasporto e convinzione quelle che si muovono in direzione opposta al mainstream; che percepiscono l’Asilo non come location ma come luogo d’incontro, di contaminazione e di trasformazione della propria idea di cinema; che si fondano su modalità produttive alternative a quelle istituzionali o puramente economicistiche; che sviluppano pratiche creative di condivisione; che alla rincorsa del trend del momento preferiscono la devozione per le opere dei maestri; e che, per tutte queste ragioni, faticano a trovare spazio dentro i circuiti ufficiali.

Tutto questo non è un’acquisizione immobile, marmorea, ma è il punto di arrivo attuale della nostra riflessione sullo stato di cose; un punto per forza di cose momentaneo e precario, materia di discussione e confronto continui tra quanti scelgono di attraversare l’Asilo per creare e proporre nuove forme di cultura, arte, conoscenza.