Questa è la nostra risposta allo “scoop giornalistico” del Mattino, dedicato agli scavi archeologici dell’Ex Asilo Filangieri, del tutto ignorata e mai pubblicata. Ne abbiamo scritto anche sulla nostra pagina Facebook, qui.

Caro direttore,

leggendo l’articolo di Oscar De Simone del 12 marzo su Il Mattino, abbiamo pensato che vi avrebbe fatto piacere avere informazioni meno approssimative sugli scavi archeologici che si trovano alle spalle dell’ex asilo Filangieri. Ci preme sottolineare, ad appannaggio di quanti non sappiano o non vogliano sapere, che la zona in questione fa parte del complesso monumentale dell’Asilo solo ed esclusivamente in senso architettonico, non essendo compresa in alcun modo nello spazio interessato dalla delibera che riconosce il nostro uso civico e collettivo urbano.

Ciò premesso anche alla comunità dell’Asilo interessa chiarire alcune cose, perché certi toni e la diffusione propagandistica dell’articolo da parte del candidato sindaco Lettieri, che ad ogni occasione cerca di riempire il vuoto della sua campagna elettorale parlando di noi, potrebbero indurre letture fuorvianti su responsabilità nostre sulla condizione degli scavi. Il che è davvero paradossale, se si pensa che da più di un anno gli unici in città ad aver fatto qualcosa per quell’area siamo noi!

Siamo consapevoli che il nostro sforzo non basta, tuttavia lo rivendichiamo come atto di amore concreto per la città, di quelli che si fanno con le proprie mani e competenze, ed è quindi qualcosa che vogliamo raccontare e che, spiace dirlo, con un poco di attenzione in più alla corretta informazione dei cittadini, si sarebbe potuto già sapere.

Tra i gruppi di lavoro dell’Asilo ce n’è stato uno davvero emblematico: l’archeotavolo, nato dall’incontro di un piccolo ma ben assortito gruppo di archeologi, ricercatori e dottorandi del settore che, consapevoli della complessa articolazione di questo ambito di studi, si propone di avvicinare giovani ed adulti alle ricchezze del patrimonio storico-archeologico che ci circonda, in particolare con l’obiettivo di studiare la storia degli scavi, rivalorizzarli e renderli fruibili. Il metodo dell’Asilo, insieme ad altre esperienze analoghe – come il Comitato Centro Storico che ha denunciato l’abbandono del campanile di via Santa Chiara – non si riduce a parlare di degrado, attingendo alla risorsa inesauribile dello scandalo a buon mercato. Il gruppo di studiosi dell’archeotavolo si è invece sporcato le mani: ha riunito gli abitanti dell’Asilo e del quartiere, ha organizzato due domeniche di studio collettivo, aprendo, per la prima volta alla cittadinanza l’area archeologica e ripulendola dato che nel tempo era divenuta una discarica a cielo aperto.

Le foto che vi inviamo e che speriamo vogliate pubblicare mostrano le situazioni tra il prima e dopo il nostro intervento, compiuto da tecnici del settore che generosamente hanno messo in comune le loro competenze rendendo nuovamente accessibile l’area. Un’azione che in altri casi, politicamente forse più comodi, ha avuto una vera e propria esaltazione mediatica: pensiamo alla bellissima opera dei “fiarielli ribelli” a Piazza Bellini, o alla risibile moda delle scope per le strade della città di Roma da parte di alcuni “vip”, di qualche mese fa. Un piano che comunque non ci interessa seguire, essendo il tavolo composto da esperti muniti di un alto grado di competenze specifiche nel settore; abbiamo piuttosto, nel silenzio di tanti ora così interessati alla polemica politica, organizzato iniziative pubbliche di ricerca e confronto sul tema ed abbiamo pure avviato una interlocuzione col Comune per comprendere meglio la situazione, scoprendo così la presenza di un bando per la gestione e ristrutturazione dell’area. Vorremmo in questo senso poter consentire un controllo scientifico dal basso dei progetti di ampliamento e conservazione degli scavi, e la ristrutturazione di una porzione completamente diroccata. Abbiamo già da tempo contattato i soggetti interessati dal bando, che ad oggi speriamo possano instaurare con noi e con tutti gli abitanti interessati una più fruttuosa collaborazione, in virtù dell’interesse diffuso intorno ad un’area dalle bellezze storiche e culturali notevolissime.

Insomma, ci rende perplessi il fatto che nonostante queste notizie siano pubbliche ed ampiamente accessibili, siano state del tutto ignorate. L’interesse della comunità de l’Asilo, che avrebbe potuto rispondere a delle domande se gli fossero state poste, è comunque quello di aiutare ad affrontare più seriamente un problema che c’è, e che richiede l’impegno di tutti affinché l’area sia restituita alla città, e con la volontà ferma che le sue bellezze siano per tutti rese fruibili ed accessibili. Nulla di inedito, comunque, in questi tempi adrenalinici e avvelenati per la città, nessuno stupore. Ci auguriamo, anzi, che questa polemica, se correttamente indirizzata, serva a restituire visibilità ad un’area importante del centro storico, promuovendone l’effettiva restituzione alla collettività.

Noi, per tutto questo, ci siamo.


 

Link utili

  • il tavolo tematico dedicato agli scavi https://www.exasilofilangieri.it/tavolo-archeologico/
  • 24 maggio 2015 primo intervento di pulizia e recupero dell’area archeologica > https://www.exasilofilangieri.it/archeotavolo-lasilo/
  • 21 giugno 2015 / secondo intervento di pulizia e recupero dell’area archeologica https://www.exasilofilangieri.it/archeotavolo-lasilo-intervento2/

Le foto su Flickr

Pulizia e recupero dell'area archeologica dell'Ex Asilo Filangieri