Sovrapposizioni / Overlap
la danza trova Asilo
8 ottobre > 8 novembre 2015
performances, incontri, masterclass, laboratori, video, creazioni
Sovrapposizioni / Overlap pone l’accento sulla creazione, sulla ricerca, sulla formazione e sulla riflessione critica al fine di creare un ambiente che permetta incontro, dialogo, confronto e scambio di competenze tra artisti, tra artisti e pubblico, tra artisti e critica.
Per cinque settimane l’Asilo ospiterà performances, incontri, masterclass, laboratori, video-proezioni, residenze creative per avvicinare la performance contemporanea al più ampio pubblico. Il focus – autoprodotto attraverso il crowdfunding – è espressione di una progettualità nata da una esigenza di confronto tra coreografe e danzatrici che portano avanti i propri percorsi di ricerca all’interno del l’Asilo. Attraverso la messa in condivisione di spazi, mezzi di produzione e competenze Sovrapposizioni / Overlap è stato realizzato grazie alla collaborazione di tutte le forze che animano l’Asilo – centro di produzione interdipendente – ed intende essere un primo passo concreto di autorganizzazione in risposta al sempre più asfittico sistema di risorse economiche alla cultura.
Da tempo in Europa si è riconosciuto alla danza di aver contribuito marcatamente al nascere della nuova scena contemporanea.
Tuttavia la danza rimane un linguaggio a cui la maggior parte del pubblico è non educato, un linguaggio a cui ci si approccia ancora in termini puramente estetici. Data l’esiguità delle risorse economiche sia pubbliche che private, i programmatori stessi, con pochissime eccezioni, non osano e non possono rischiare. Forse solo l’Asilo può osare, proprio perché è un luogo svincolato da logiche commerciali e da equilibri istituzionali, un luogo che sostiene la libertà di espressione artistica e garantisce l’esistenza di spazi aperti per il confronto e la condivisione.
PROGRAMMA
giovedì 8 ottobre h 19:00 | teatro
Origine e pratica della Danza Sensibile in Natura / il movimento e i quattro elementi
conferenza di Claude Coldy + video
sabato 17 ottobre h 19:00-23:00 | teatro
AB OVO TRACK + NISE
improvvisazione e composizione istantanea tra musica e danza
domenica 18 ottobre h 17:00 | teatro
VIDEO
introduzione ai linguaggi della coreografia contemporanea: Julyen Hamilton, Alain Platel, DV8, William Forsythe, Masaki Iwana, Akira Kasai
venerdì 23 ottobre h 21:00 | teatro
THIS PLACE
di e con Giulia Ferrato
domenica 25 ottobre h 21:00 | refettorio
The Limits of my language (are the limits of my world?)
apertura del laboratorio tenuto da Glen Caçi (21.22.23.24/10 l’Asilo), prima tappa del nuovo progetto Microcosm – con il sostegno dell’Asilo
sabato 31 ottobre h 21:00 | refettorio
Ikea YouCanRingMyBell
di e con Cristina Rizzo
domenica 1 novembre h 19:00 | refettorio
Ikea YouCanRingMyBell
di e con Cristina Rizzo
venerdì 6 novembre h 18:30 | teatro
Idee della danza
incontro su filosofia e danza a cura di Maurizio Zanardi
venerdì 6 novembre h 21:30 | refettorio
NOLI ME TANGERE Anteprima Residenza Coreografica 2015
di e con Gabriella Riccio
sabato 7 novembre h 19:00 | teatro
Presentazione del libro “Il corpo insorto nella pratica performativa di Habillé d’Eau” a cura di Ada D’Adamo. Intervengono: Silvia Rampelli-Habillé d’Eau, Ada D’Adamo e Paolo Ruffini
LABORATORI
Introduzione alle tecniche della Danza Sensibile
Laboratorio con Claude Coldy
venerdì 9 / sabato 10 / domenica 11 ottobre
h 10:30-17:30 refettorio (iscrizioni complete)
Microcosm
Laboratorio con Glen Caçi
mercoledì 21 / giovedì 22 / venerdì 23 / sabato 24 / domenica 25 ottobre
mercoledì dalle h 14:00-17:00 gli altri giorni h 11:00-13:00 / 1 h pausa / 14:00-17:00 | refettorio
max 23 partecipanti
Microcosmos è inteso come uno studio coreografico attraverso cui si cercherà di mettere a fuoco gesti che compiamo in modo inconscio e che svelano il flusso di una dimensione comunicativa non controllata.
Si studierà il tema del linguaggio non verbale attraverso gli Occhi e lo sguardo. Durante lo studio si lavorerà anche sulla percezione dello spazio, tempo e corpo attraverso esercizi di composizione coreografica.
Microcosmos è un primo studio sul concetto di “Definizione”, e sull’idea che non basta una definizione per esprimere un discorso che infine tenta di comunicare la complessità della vita stessa.
Penso alla coreografia come un’organizzazione spaziale e temporale di un discorso che può e deve andare oltre il linguaggio della danza stessa ma tenendo comunque in considerazione la storia di quest’ultima.
Per fare questo mi servo di ogni elemento a mia disposizione
MasterClass di Cristina Rizzo
domenica 1 novembre h 11:00-13:00 / 1 h pausa / 14:00-17:00 refettorio
lunedì 2 novembre h 10:00-14:00 refettorio
deadline prenotazioni 24 ottobre 2015 | max 23 partecipanti
L’idea di studio che si propone naviga intorno alla tecnologia del corpo in movimento. Un’adesione a ‘qualità in release’ del tono muscolare ed una ‘pratica ritmica’ della struttura articolare.
MANTRA: L’apparizione di un’immagine corporea si costituisce sempre tra il piano dell’esperienza ed il piano dell’immaginazione, tra la pratica dei muscoli e la scrittura di un enunciato emotivo che si sottrae all’organizzazione del linguaggio. ATLETICA: Si pratica l’erotica del corpo, Si cerca ritmo. Si lasciano emergere le specificità. Si aderisce ad un ordine cinestetico senza sforzo e senza rumore. Si usa il corpo come un veicolo che si muove da solo.
La natura dell’atto
Laboratorio con Silvia Rampelli
venerdì 6 novembre
h 10:00-12:00 / 1 h pausa / 13:00-16:00 refettorio
sabato 7 novembre
11:00-13:00 / 1 h pausa/ 14:00-17:00 refettorio
domenica 8 novembre
10:00-15:30 refettorio
deadline prenotazioni 1 novembre | max 23 partecipanti
Il laboratorio indaga la natura dell’atto. Ne pratica i fondamenti: materia, tempo. Focalizza l’emergere dell’esperienza del corpo. Approfondisce in modo specifico il transito alla cognizione. E’ il luogo della consegna al qui e ora dell’accadere, dell’ampliamento percettivo dell’attitudine critico-conoscitiva.
Per partecipare ai laboratori inviare un’email a laboratori@exasilofilangieri.it (con nome e recapiti telefonici) specificando nell’oggetto il laboratorio scelto, entro le date indicate sopra.
È richiesto un contributo che serve a sostenere le spese di viaggio, vitto e alloggio degli artisti coinvolti, che può variare in base al numero dei partecipanti. La politica dell’Asilo secondo cui il contributo non è vincolante ai fini della partecipazione del workshop, resta tale. Per questo, per far fronte alle spese necessarie all’organizzazione del workshop, saranno eventualmente intraprese attività di autofinanziamento al fine di raggiungere la somma necessaria.
l’immagine è una fotografia di Francesca Woodman
FOCUS SUGLI SPETTACOLI E SUGLI INCONTRI
Conferenza di Claude Coldy
Origine e pratica della Danza Sensibile in Natura / il movimento e i quattro elementi
“Ogni anno in estate, dopo una stagione di insegnamento della DS in studio, conduco seminari di Danza Sensibile al contatto della natura , nella foresta, al mare, nel campo di ulivi, nei deserti, creando un’occasione di raccoglimento e pratica lontana dal clamore del quotidiano.
Questo tipo di esperienza immersa nella natura mi permette di proporre, rivisitare e riscoprire, al contatto degli elementi, cosa siano l’origine e il senso contenute nelle forme e nelle strutture del nostro corpo. È prima di tutto un lavoro di relazione che ci rimette al contatto della natura e dell’ emozione che nasce, ritrovando il senso dell’unità con la Terra Madre, risvegliando l’intelligenza del corpo e la sua memoria istintiva stimolate dalla relazione con gli elementi. Durante questa conferenza presenterò il film L’essere e la sua danza: origine e memoria.” Claude Coldy
“Mi piacerebbe far capire che la soluzione al pericolo corso dagli uomini e da ogni specie del pianeta non consiste nel tornare indietro, ma nel tornare alla natura.” (Sebastiào Salgado)
This Place
solo-pièce di Giulia Ferrato
Una donna mette piede in questo luogo.
Non si sa se appartenga a questa terra marrone, a questo particolare territorio. Una vasta distesa senza altro punto di riferimento. Non sappiamo nemmeno se provenga da un altrove lontano da qui. Non sappiamo la sua storia né la storia di questo luogo. La donna definisce la sua geografia in questo luogo, This place.
Era ed è in viaggio, in movimento. Si è trasferita in questo luogo, spostata. Da qui al prossimo spostamento.
Deve tastare il terreno. Sarà abbastanza solido per sostenere il peso del suo corpo? Sarà abbastanza stabile da permetterle di re-stare?
E che succede, poi, se questo luogo scompare almeno per come l’ha conosciuto
The Limits of my language (are the limits of my world?)
prima tappa del nuovo progetto Microcosm
apertura del laboratorio tenuto da Glen Caçi
con il sostegno de L’Asilo
Microcosmos è un primo studio sul concetto di “Definizione”, e sull’idea che non basta una definizione per esprimere un discorso che infine tenta di comunicare la complessità della vita stessa.
Penso alla coreografia come un’organizzazione spaziale e temporale di un discorso che può e deve andare oltre il linguaggio della danza stessa ma tenendo comunque in considerazione la storia di quest’ultima.
Per fare questo mi servo di ogni elemento a mia disposizione
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ikea YouCanRingMyBell
di e con Cristina Rizzo
produzione CAB008, Con il sostegno di Regione Toscana e Ministero per i Beni e le Attività Culturali
residenza Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, SPAZIO K Kinkaleri
disegno luce Giulia Pastore
cura e distribuzione Chiara Trezzani
anno 2015
Si dice che la vista di certi animali sia più potente, più acuta, persino più crudele di quella dell’uomo e tuttavia priva di sguardo. Una figura bendata condivide con il pubblico uno spazio, lo spazio della visione, il teatro, amplificando l’obliquità dello sguardo, l’osservazione come attenzione scopica agli angoli, alla defezione, ad una visione che sa trattenere la memoria come riserva naturale, senza storia, senza tragedia, senza evento. Due occhi possono sempre dissociarsi dal punto di vista della loro funzione organica e questo venire meno della visione dona a tutte le frontiere dei sensi una risorsa che è virtuale, potenziale, dinamica, un movimento che è allo stesso tempo visivo e auditivo, motorio e tattile. La danza nella sua potenza e fragilità è protagonista di un autoritratto allo specchio dove l’immagine di se è assente, ciò che rimane è la sola intimità dei corpi, un’energia femminile, che si spinge, come in un’avventura, nella potenza al volere al di là del vedere. Quando si lascia cadere alle proprie spalle il problema dell’identità appare il soggetto e la sua autonomia. Il titolo ikea evoca, giocando con l’immaginario casalingo più diffuso nel mondo, l’idea di un auto design del corpo, inteso però come spazio esotico, nel senso di straniero o non conosciuto. Ring my Bell è il titolo di un famosa canzone disco di Anita Ward uscito nel 1979. Si tratta in fondo solo di mettere in discussione l’idea stessa di confine.
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Idee della danza
incontro su filosofia e danza a cura di Maurizio Zanardi
“Sulla scia di Nietzsche, i filosofi – da Deleuze a Derrida, da Badiou a Nancy, ad Agamben, solo per nominarne alcuni – hanno insistito nell’inventare concetti, idee, della danza con cui pensare, a seconda delle loro prospettive, l’atto di creazione, la donazione del senso, l’avvento di “una” verità, l’esperienza della voluttà. Idee costruite non per prescrivere gesti, passi alla danza, ma per indicarne e favorirne la potenza.
Allo stesso tempo, la danza stessa sembra essere in rapporto con le idee. E non solo perché coreografi/e, danzatori/danzatrici sono soliti elaborare idee delle loro operazioni, teorizzare le loro pratiche, ma innanzitutto perché con gesti fugaci sono in grado di mettere al mondo apparizioni inclassificabili, lampi di idee straniere.”
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Noli me tangere – Anteprima Residenza Coreografica 2015
di e con Gabriella Riccio
drammaturgia Gabriella Riccio attraverso Jean-Luc Nancy
interpreti Gabriella Riccio, Alessandro Pintus
ambiente sonoro Gabriella Riccio, Massimo Scamarcio
produzione caosmos | cia gabriellariccio
con il contributo di Regione Campania
coproduzione L’Asilo residenza 2015
si parte da un gap / tempo che separa / spazio incolmabile tra gli esseri umani / discrepanza spazio-temporale / distanza delle fasi dell’essere / lasso / vuoto / interruzione / che tende a / che lascia intendere un / continuum / noli me tangere / non toccarmi / non trattenermi / Cristo trasfigurato pronuncia alla Maddalena / impazienza / urgenza / lacerante talvolta / come nell’atto creativo / performativo / non trattenermi da ciò che devo compiere adesso / perché è etico che l’arte sia / e forse scandalosa è l’urgenza di questa etica / dello scoprire / del mostrare / mostrarsi esposti / andare verso / un’azione irrinunciabile / ma anche tabù / del contatto / del lasciarsi penetrare / del lasciare infrangere e / corrompere la nostra sfera di individui / tendenza a non volere mutare di stato / rinunciare all’Io / andare oltre / in quanto la rinuncia alla corruzione è sterile / atto non fertile / il monito diventa quindi lacerante / memento a seguire una via della trasfigurazione / di un contatto con / l’impalpabile conoscenza di sé / del proprio dovere di compiersi [Gabriella Riccio]
Performance per suono incarnato e corpo sonoro.Una partitura fisica generata attraverso l’utilizzo di un ambiente sonoro sensibile applicato alla performance. Saperi e messaggi filosofici, poetici, letterari si intersecano intorno a corpo, intimità, relazione, distacco, umano, divino, trasfigurazione. Lo spettacolo legge e danza Jean-Luc Nancy, Nietzsche, Nijinski e altri.
La disponibilità de L’Asilo ha permesso la ripresa di questo lavoro che ha interrotto il suo percorso in scena prematuramente. La ripresa di un lavoro come Noli me tangere per sua natura non può che essere una ri-creazione. Restano intatti l’idea e l’impianto drammaturgico. Ma la nuova formazione ha imposto una riflessione sulla scrittura coreografica ed una radicale riscrittura sonora.
Lo spettacolo è stato selezionato per Transitidanza 2 progetto Mibac/Eti Nuovo Teatro Nuovo Napoli, da Mauro Petruzziello per Deus Ex Machina rassegna di nuove tecnologia applicate alla performance Kollatino Underground Roma, e presentato al Dock11 di Berlino.
Il corpo insorto nella pratica performativa di Habillé d’Eau
a cura di Ada D’Adamo
Editoria e Spettacolo, Roma 2012
Habillé d’eau si chiama la formazione che Silvia Rampelli ha fondato a Roma nel 2002 raccogliendo l’eredità di un nome ricevuto in dono dal danzatore e coreografo giapponese Masaki Iwana. A dieci anni dal debutto – avvenuto con Studio per Attis, vincitore del festival Enzimi 2002 – Il corpo insorto indaga l’esperienza singolare del gruppo, incentrata sulla “presenza”, ovvero su ciò che qualifica in senso ontologico l’essere scenico, al di là di qualsiasi distinzione disciplinare delle arti performative. Nella sua ostinata e reiterata messa in questione della materia oltre ogni esito, il lavoro di Habillé d’eau sollecita interrogativi sul corpo, luogo di indagine e offerta, sul tempo e sull’arte come linguaggio conoscitivo.
Una lunga conversazione dell’artista con la curatrice, che si dispiega in un arco di tempo di tre anni, costituisce il corpo centrale del libro, che contiene anche scritti e note di regia di Silvia Rampelli e una sezione animata dagli sguardi critici di Romeo Castellucci, Piersandra Di Matteo, Andrea Nanni, Andrea Porcheddu, Paolo Ruffini.
“…io, spettatore, sento le mie vertebre tendersi sul cavalletto mentre vedo le danzatrici di Silvia Rampelli danzare. Sono io, non loro, a muovere i primi passi, perché ho dimenticato come si fa. Non ci sono azioni qui. Questi movimenti dicono la potenza del ‘non dire’ e fanno del teatro un luogo di soglia e infine di fuga…” Romeo Castellucci
/// All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.