Андрей Тарковский
Serata Tarkovskij con
Donatella Baglivo
proiezione di Убийцы (Gli Uccisori) | Andrej Tarkovskij – un poeta nel cinema
lettura di passi scelti di Arsenij Tarkovskij
mercoledì 25 maggio ore 19:30 l’asilo
УБИЙЦЫ (GLI UCCISORI) di Andrej Tarkovskij, Alexander Gordon e Marika Beiku (v.o. sott. italiano)
ANDREJ TARKOVSKIJ – UN POETA NEL CINEMA di Donatella Baglivo
Letture di Valentina Acca su testi di ARSENIJ TARKOVSKIJ
Nel film di Donatella Baglivo vediamo Andrej Tarkovskij che cammina in mezzo ad un bosco, nei pressi di un ruscello, e la sua voce sottile danza con il gioco sonoro dell’acqua. È uomo dentro e in mezzo alla natura, che trova in essa il suo essere completo. In tutto il suo percorso cinematografico, possiamo parlare di un’assoluta coerenza poetica che matura e si evolve.
La sua concezione della vita e le sue riflessioni sulla natura e sull’interiorità dell’uomo possono risvegliare in noi lo spazio e la realtà in cui viviamo e ci portano a riscoprire il valore antico e più semplice dell’esistenza: elementi che emergono già nel suo primo lavoro, Убийцы (Gli Uccisori), creato con due compagni di studi del corso di regia mentre studiava all’Università statale pan-russa di cinematografia.
Un rapporto tra natura ed interiorità che Andrej avrebbe ripreso dal corpus poetico del padre, Arsenij, di cui l’attrice Valentina Acca leggerà alcuni passi.
→ L’EVENTO SU FACEBOOK
INFO
Убийцы (Gli Uccisori)
Anno: 1956
Durata: 21′
Paese: URSS
Andrej Tarkovskij – un poeta nel cinema
Anno: 1983
Durata: 65′
Paese: Italia
Il sito
Biografie
Andrej Tarkovskij nasce nel 1932 in un piccolo villaggio sulle rive del Volga. Nel 1952 Andrej si iscrive all’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia delle Scienze di Mosca e inizia a studiare arabo.
Si trova molto a disagio nell’ambiente accademico ateista , abbandona gli studi e, seguendo il consiglio della madre, va a lavorare come geologo nella taiga siberiana. Il contatto con la natura durante le lunghe escursioni lo aiuterà a ritrovare stimoli e a riconquistare una spiritualità che gli studi precedenti avevano minato. Ritorna a Mosca e si iscrive al VGIK (Scuola Superiore di Cinematografia), la più prestigiosa scuola di cinema dell’Unione Sovietica. Tarkovskij segue i corsi di Michail Romm, un regista esponente di quel realismo socialista che andava per la maggiore in quegli anni. Tuttavia Romm, al di là delle sue personali scelte estetiche, si dimostra un uomo di larghe vedute e, sotto la sua ala, Tarkovskij potrà sviluppare appieno le sue idee, cosa per cui sarà riconoscente al maestro, verso il quale avrà sempre parole di grande stima. Al VGIK Tarkovskij debutta nella regia. Primo titolo è, nel 1958, Убийцы (Gli Uccisori): un cortometraggio che riprende uno dei più celebri racconti di Ernest Hemingway, in cui recita egli stesso. Seguiranno i suoi film che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema.
Donatella Baglivo, appena tredicenne, vede una moviola e se ne innamora: da quel momento decide che il cinematografo sarà il suo lavoro. A 18 anni firma come montatrice il suo primo lungometraggio. A 19 anni apre Ciak Studio, diventando la più giovane imprenditrice cinematografica italiana.
Regista, produttrice, esperta di montaggio, Donatella Baglivo inizia un’intensa attività per la RAI e per imprenditori privati, montando documentari, inchieste, pubblicità e sceneggiati. Tra le molte cose realizzate: il montaggio de “La Città del sole” di Gianni Amelio (1973); la produzione di un film biografico sul regista Theodoros Anghelopoulos (1979; premiato alla 50ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia) e uno su Eugène Ionesco (1980). Nel 1982 realizza una trilogia su Andreij Tarkovsky (in concorso al XXXVII Festival di Cannes). Nel 1995, in occasione del centenario del cinema, ha iniziato la preparazione di una serie di film biografici intitolata ‘I Grandi del cinema Italiano’. È la fondatrice di un museo del cinema dedicato ad Andreij Tarkosky a Montalto di Castro (VT), all’interno dello “Spazio Cinema Alfredo Bini”.
Arsenij Aleksandrovič Tarkovskij è un poeta e traduttore russo di origine ucraina, padre di Andrej.
Alla fine degli anni venti inizia la collaborazione con alcune riviste e scrive drammi per la radio sovietica. Nel 1932, accusato di misticismo, deve abbandonare il suo lavoro e si dedica quindi all’attività di traduttore dall’arabo, dall’ebraico, dall’armeno, dal georgiano, dal turkmeno e da altre lingue ancora. Sempre in quel periodo comincia a frequentare Anna Achmatova e Osip Mandel’štam, attirando su di sé ulteriori attenzioni da parte del regime, che gli costeranno una censura durata sino agli anni sessanta. Arruolato come soldato nella seconda guerra mondiale, nel 1943 viene insignito dell’Ordine della Stella Rossa per il suo eroismo in battaglia e in seguito, gravemente ferito, deve subire l’amputazione di una gamba. A partire dal 1962 inizia la pubblicazione delle sue poesie.
Articoli interessanti
Il Trailer
→ All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.