Sauti na ngoma
il poeta swahili Mahmoud Ahmad Abdulkadir
incontra i poeti flegrei
Mimmo Grasso e Roberto Gaudioso
martedì 22 marzo 2016 ore 19 l’Asilo
Il poeta keniota di lingua swahili Mahmoud Ahmad Abdulkadir “Ustadh Mau” incontra i poeti flegrei Mimmo Grasso e Roberto Gaudioso e il gruppo musicale KiliVes. L’evento sarà animato dalla docente di Letteratura Swahili dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” Flavia Aiello.
Mahmoud Ahmad Abdulkadir (Lamu 1952) è poeta, maestro e teologo del Kenya. Detto Ustadh Mao per la fascinazione per Mao Zadong, decise di utilizzare il nome Mau (strizzando l’occhio alla rivolta dei Mau Mau) quando divenne chiaro che il suo paese rifiutava il comunismo. Ustadh Mau è un poeta swahili che scrive in ajami, ovvero in swahili usando caratteri arabi (dall’inizio del XX sec. lo swahili standard viene scritto in alfabeto latino). Ustadh mantiene forte il legame con la poesia classica swahili, utilizzando una metrica regolare, ma la sua poesia tratta di temi attuali e concreti. Anche per questo motivo, egli mantiene un forte legame con la società e l’oralità attraverso performances e registrazioni.
Mimmo Grasso (Catanzaro 1949) è poeta, saggista, critico d’arte, segretario dell’Istituto Patafisico Partenopeo. Mimmo Grasso, inoltre, anima l’incontro transnazionale di poesia Le Isole si Accendono. Tra le sue opere in versi ricordiamo: Mercurio (applicazione dei processi matematici al linguaggio, Altri Termini, NA, 1981), Volturnio (edizione arabo-italiana, La Città del Sole, NA, 2006), Come la pioggia dopo la pioggia (edizione portoghese-italiana, Il Laboratorio/le edizioni, NA, 2007), Sebeto (di impianto poematico, in lingua napoletana, Il Laboratorio/le edizioni, NA, 2008), Taranterra (sulla possessione e il dionisismo, Ilfilodipartenope, NA, 2009). Come saggista e critico d’arte predilige un metodo funzionalista-cognitivista.
Roberto Gaudioso (Napoli 1984) è poeta e dottorando in poesia contemporanea swahili. Le sue raccolte poetiche: Camere Contigue (2008, prefazione di Camilla Miglio), Precessione (2014, tavole di E. Gregolin, prefazione di Aldo Gerbino), Faglie (2014, tavole di Gregolin, prefazione di Sara Fontana). Ha inoltre pubblicato DNA (Pulcinoelefante, 2012) libro d’arte con illustrazioni di Gregolin. Vive per ricerca tra Germania, Italia e Tanzania. I suoi interessi di ricerca sono le letterature comparate (swahili, tedesca, italiana), teorie della traduzione, estetica ed ermeneutica del testo, filosofia. Si è occupato e ha tradotto (anche dall’italiano): Leopardi, Pascoli, Pasolini, Bachmann, Kezilahabi.
I KiliVes, come suggerisce il nome Kili(manjaro)Ves(uvio), nascono dall’incontro sentimentale e artistico di Pino Ruffo (Pozzuoli 1973) e Angela Lyimo (Mwanza 1988). La loro musica riesce a riunire sponde diverse del Mediterraneo, in particolare quella partenopea con la nordafricana e andalusa, con incursioni nell’America Latina e, sempre più spesso, nell’Africa Sub-sahariana. La voce profonda e roca di Pino e quella calda di Angela rendono la loro World Music molto originale. Nel 2007 e nel 2014 hanno raccolto i loro lavori negli album MammaAfrica e Dunia. Attualmente per vivere Pino fa la pusteggia, ovvero nei luoghi di ristoro al centro di Napoli intrattiene i commensali con tamburo e voce, anziché con mandolino o chitarra, rileggendo a suo modo la canzone napoletana e quella sudamericana.
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