PICCOLA ORCHESTRA AIZAMMAVOCE

live sabato 29 novembre h 21.30 a l’asilo

 

CONCERTO E PRESENTAZIONE DEL DISCO
E NAUFRAGAR M’È DOLCE IN QUESTO AMARO

 

 

▶▶ CREDITS

Giovanni Lacasa chitarra
Domenico Olivieri voce, percussioni
Sara Volpe voce, percussioni, danze
Piera Milione flauto traverso, danze
Luigi Mannini clarinetto
Pasqualino Vazza voce, organetto, fiati
Valeria Ferrara violino
Michele Vitolini contastorie


▶ MUSICHE / BIOGRAFIA

Da undici anni la Piccola Orchestra Aizammavoce è in viaggio con la musica popolare. Recupera e arrangia, vive e riscrive musiche e parole di compositori, poeti e paesini del Sud Italia. Matrice popolare e vibrazioni meridionali si fondono con pulsioni ritmiche di blues o tango, o sonorità celtiche.
I canti diventano cunti ed il concerto si trasforma in rito.

Nasce a Napoli in una casa di studenti fuori sede, in via Leopardi, in cucina.
Al poeta marchigiano, nonché all’amaro di Lucania che qualsiasi pasto scioglie, dedicherà il primo disco E naufragar m’è dolce in quest’amaro.
Intanto, dal Pollino alla Versilia, dai viali dello struscio perugino al Conservatorio San Pietro a Majella, dal PompeiLab al Salento, da Cercola a Matera, da Amalfi a Castelluccio, da Contrada Timparossa al Villaggio Globale a Roma, la Piccola Orchestra Aizammavoce dà spettacolo dappertutto.
A volte poi torna, figliol prodiga, nei vicoli di Partenope, nelle piazze di Lauria, negli Auditorium di Stigliano o Sant’Agata de’ Goti, tra le montagne a Castronuovo Sant’Andrea, in riva al mare di Palinuro o guardandolo, più di lontano, da Agerola. Un giorno si esibirà anche a San Giorgio a Cremano.

Mentre compone, mangia soppressata e beve falanghina a piazza Cavour.
Si sveglia presto per andare a lavoro. Dorme poco, la sera prima suona.

 

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All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. E’ gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere delle spese minime e a dotare gli spazi comuni dell’Asilo dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale per produrre arte e cultura.

Si raccomanda la puntualità, perché la musica termina tassativamente alle ore 24