giovedì 28 maggio 2015 ore 20.00 / l’Asilo
/ durante l’aperitivo nell’orto /

RITMI DI FESTA
di Paolo Apolito

Nell’ambito del progetto “antropologo a domicilio“, Paolo Apolito presenta il monologo “Ritmi di festa” tratto dal suo libro omonimo (edito da Il Mulino, 2014)

Negli esseri umani la musicalità è una dote innata. Noi attraversiamo il tempo della nostra vita camminando, correndo, saltando, strisciando, toccando, scavando, tagliando, cucendo, bussando, carezzando, scrivendo, leggendo, parlando: sono tutte azioni che hanno intrecci ritmico-musicali.

Il 24 dicembre 1914 sul fronte occidentale decine di migliaia di soldati nemici deposero spontaneamente le armi e celebrarono insieme il Natale. Un evento che colse del tutto impreparati gli alti comandi degli eserciti contrapposti. Come fu possibile, il giorno dopo, tornare a uccidersi? La festa non è forse prerogativa di una comunità, dunque impossibile tra nemici? Altri festeggiamenti inauditi, perfino nei lager e nei gulag, ci spingono a rileggere le stesse feste «normali», per scoprire come un certo modo ritmico di stare insieme sia ben più che l’espressione di una futile nostalgia folkloristica: ha radici evolutive, attestate nella vita sociale dei primati nostri precursori, e corrisponde in termini sociali a quelle intense relazioni a due – tra madre e figlio, tra amanti, tra amici – che sono cardine di ogni esperienza vitale.

Paolo Apolito, salernitano, insegna Antropologia culturale All’Università di Roma Tre. Ha pubblicato, tra l’altro: «Dice che hanno visto la Madonna» e «Il cielo in terra» (Il Mulino, 1990 e 1992), «Internet e la Madonna» (Feltrinelli, 2002), «Il gioco del festival. Il romanzo del Giffoni Film Festival» e «Con la voce di un altro» (L’ancora del Mediterraneo, 2004 e 2006).

// All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.

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