La Balena cambia il nome al Forum

di Stella Cervasio

Su Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/03/04/la-balena-cambia-il-nome-al-forum.html

LE NOTE di “Malafemmena” suonate da un mandolino invisibile, colonna sonora del campanile di San Gregorio Armeno all’imbrunire. A pochi metri, le luci accese al terzo piano del palazzo dell’ex asilo Filangieri, un tempo “serraglio” per adolescenti devianti e mai diventato sede del Forum delle culture se non in pectore di vari responsabili succedutisi: si chiama d’ ora in poi, a detta del collettivo La Balena, “Asilo della conoscenza e della creatività”. E non è ancora detto che i giovani registi di teatro e cinema, attori, artisti, un migliaio al giorno tra chi va e viene e chi resta, lascino lo spazio che da due giorni riempiono della loro presenza e di contenuti. Tra poco le note tremule del liuto saranno sommerse da quelle della jam session di Cross Roads Impro Ring, Gnut, Foja, Slivovitz e Luca di Maio.

È appena terminata la seconda assemblea pubblica dell’occupazione-“emersione” della Balena. Il terzo giorno prevede una discussione sulle politiche culturali di Napoli negli ultimi anni, di cui parleranno (dalle 10.30) Maurizio Zanardi e Francesco Ceci. Nel salone delle riunioni, dove una volta ha parlato Massimo Cacciari, si è fatta una mostra su Luigi Einaudi, e poche altre cose, un centinaio di venticinquetrentenni parlano con gli iPad in grembo e le parole ricorrenti sono «riscrittura delle regole». Nell’anti-sala c’ è il piccolo bar della Balena, in una saletta due ragazzi lavorano su internet. In serata anche proiezioni di film. Ridiscutere le modalità delle politiche culturali, il senso vero di bene comune – né pubblico né privato, auspicano i movimenti: quali contenuti più opportuni e contemporanei di questi, per un Forum delle culture? Elena e Ugo della Balena: «La scelta di questo luogo è perché il Forum è una criticità. Ma anche il Teatro Festival. La nostra prima emersione è stata per il Madre che chiudeva. Il riferimento (Bassolino) è andato via e ci svaniva in mano una realtà internazionale. Ci muoviamo tra le macerie». «Affrontiamo anche le problematiche delle fondazioni che si occupano di cosiddetti grandi eventi – aggiunge Elena – vorremmo entrare nel dibattito su come è gestita la politica culturale anche ora che siamo chiaramente in presenza di un collasso del sistema».

Dopo aver dormito nel palazzo per due giorni, hanno pulito tutto «perché appropriarsi è avere cura», e i commercianti di San Gregorio Armeno sono saliti da loro: «Per favore, non ve ne andate». La Cgil propone un rinvio: «Il Forum non riuscirà – dice il segretario della Camera del lavoro Gianluca Daniele – ad avere un respiro internazionale». All’assessore alla Cultura Antonella Di Nocera i movimenti hanno risposto che le proposte sono in costruzione: «Ripensare le politiche culturali e tradurre i desideri e i processi di partecipazione in prassi amministrative e pubbliche sono le ragioni con cui e per cui ho accettato la sfida dell’incarico di assessore», spiega la Di Nocera. «Quindi sono molto interessata a sentire le proposte. Stiamo ascoltando interlocutori e proposte dal basso, dunque è un processo di cui ci sentiamo parte».