La dichiarazione d’uso civico e collettivo urbano dell’Ex Asilo Filangieri è stata elaborata collettivamente durante un tavolo di lavoro pubblico tenuto ogni settimana da maggio 2012 a dicembre 2015.
“Chi fraveca e sfraveca
non perde mai tiempo.”
Dichiarazione d’uso civico e collettivo urbano
CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI
– Art. 1 Bene comune, dichiarazione, comunità
– Art. 2 Usi civici e collettivi urbani
CAPO II – DIRITTI E DOVERI DI PARTECIPAZIONE
– Art. 3 Modalità di partecipazione
– Art. 4 Abitanti, ospiti, fruitori
– Art. 5 Quaderno de l’Asilo
– Art. 6 Principi di responsabilità
CAPO III – ORGANI DI AUTOGOVERNO
– Art. 7 Organi di Autogoverno
– Art. 8 L’Assemblea
– Art. 9 Modalità di convocazione dell’Assemblea
– Art. 10 Ordine del giorno dell’Assemblea
– Art. 11 Tavoli tematici di programmazione
– Art. 12 Comitato dei Garanti
– Art. 13 Funzioni operative per l’uso civico urbano
CAPO IV – MODALITÀ DI DECISIONE
– Art. 14 Garanzie di accesso e fruizione collettiva
– Art. 15 Principi di cooperazione e cogestione
– Art. 16 Proposte
– Art. 17 Formazione del consenso e decisione
– Art. 18 Procedimento di modifica della Convenzione
CAPO V – DISPOSIZIONI DI CARATTERE ECONOMICO E FINANZIARIO
– Art. 19 Finalità delle azioni realizzate
– Art. 20 Risorse finanziarie
– Art. 21 Gestione economica
– Art. 22 Fonti di sostegno economico e finanziamento
– Art. 23 Ecologia ed ecocompatibilità
Preambolo
La presente Dichiarazione è ispirata e va interpretata alla luce dei seguenti principî:
La comunità eterogenea, mutevole, solidale e aperta di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura su cui si fonda il processo di sperimentazione politica, artistica e culturale in atto a l’Asilo
si riconosce
nel ripudio di ogni forma di fascismo, razzismo, omofobia e sessismo attraverso politiche attive di inclusione e di affermazione delle singolarità;
nella liberazione dell’espressione artistica e della cultura dalle logiche del profitto e del mercato, in quanto manifestazioni della creatività, della libertà e della personalità umana, nonché contributo fondamentale alla crescita qualitativa della società;
nell’interdisciplinarietà e nella condivisione delle arti, dei saperi e delle conoscenze, nell’ottica di liberare il lavoro esaltando una visione delle relazioni umane cooperativa e non competitiva secondo il principio “da ciascuno secondo le proprie possibilità e capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni e desideri”;
nell’indipendenza dell’organizzazione culturale e artistica da ingerenze esterne alla pratica dell’autogoverno;
nell’interdipendenza, intesa come dipendenza della comunità dalla capacità collaborativa degli individui che in essa si riconoscono;
nella ricerca del consenso nell’ambito della decisione, al fine di costruire un processo decisionale condiviso attraverso un metodo inclusivo e non autoritario.
Considerato che:
un bene appartiene alla categoria di “bene comune” se esprime utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona ed è informato al principio della salvaguardia intergenerazionale di tali utilità (“Commissione Rodotà per la modifica delle norme del codice civile in materia di beni pubblici – 14 giugno 2007”);
un bene per essere attratto alla categoria dei beni comuni deve essere caratterizzato da una forma di governo che sia ispirata ed attui forme di partecipazione diretta delle comunità di riferimento alla cura e alla gestione del bene;
la titolarità di un simile bene, indipendentemente dal titolo di proprietà, deve considerarsi “diffusa”;
l’intera disciplina della proprietà nella Costituzione italiana è vincolata alla nozione di “utilità sociale”;
il Consiglio comunale della città di Napoli con delibera n. 24 del 22 settembre 2011, ha introdotto nello Statuto del Comune la categoria giuridica di “bene comune” all’interno delle “Finalità e valori fondamentali” dello Statuto medesimo;
l’immobile denominato “ex Asilo Filangieri”, in base alla Delibera di Giunta n. 400 del 25 maggio 2012, si configura come un laboratorio culturale al fine di sperimentare e garantire l’ampliamento e lo svolgimento dei processi partecipativi, articolati attraverso una programmazione delle attività e del conseguente utilizzo e amministrazione diretta degli spazi da parte dei lavoratori dell’immateriale;
gli “usi civici” sono la più antica forma di uso collettivo di beni destinati al godimento e all’uso pubblico e che è lecito considerarli come una «espressione di comodo» con la quale poter indicare istituti e discipline varie presenti sull’intero territorio nazionale e non solo in area agricola (sent. Cort. Cost. n. 142/1972); in particolare «vi è una stretta connessione fra l’interesse della collettività alla conservazione degli usi civici e il principio democratico di partecipazione alle decisioni in sede locale» (sent. Cort. Cost. n. 345/1997);
una tale forma d’uso collettivo regolamentato di un bene garantisce la fruibilità, l’inclusività, l’imparzialità, l’accessibilità e l’autogoverno delle comunità di abitanti;
tale forma d’uso collettivo dell’immobile in questione è regolamentato da una “Dichiarazione d’uso civico e collettivo urbano”;
tale forma di sperimentazione dà luogo ad uno “speciale” regime pubblicistico, che nel caso di specie, visto che l’immobile in questione rientra nel demanio comunale, si configura come una “demanialità rafforzata dal controllo popolare”, nel senso che il bene pubblico in questione, in quanto bene comune, è amministrato direttamente dalla collettività, attraverso forme decisionali e di organizzazione fondate su modelli di democrazia partecipativa;
tali modalità di uso e i criteri di accesso al bene non potranno essere subordinati alla disponibilità economica dei singoli, dovendo servire gli interessi di tutta la collettività e la sua conservazione per le generazioni future;
il bene monumentale ex Asilo Filangieri è oramai sede di un “centro di produzione interdipendente” attraverso cui realizzare i progetti artistici, culturali e sociali elaborati dalla comunità di riferimento;
la comunità di riferimento del bene è individuata nei lavoratori e nelle lavoratrici dello spettacolo, dell’arte, della cultura denominati nella Delibera di Giunta n. 400/2012 “lavoratori e lavoratrici dell’immateriale”;
la destinazione d’uso dell’immobile coinvolge anche attività di rilievo sociale e di libera fruizione degli abitanti del quartiere e della cittadinanza tutta, che di concerto con la comunità di riferimento, ivi promuovono attività e iniziative.
CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1 Bene comune, dichiarazione, comunità
Premesso che la delibera del Consiglio comunale n. 24 del 22 settembre 2011, ha introdotto nello Statuto del Comune la categoria giuridica di “bene comune” all’interno delle “Finalità e valori fondamentali” dello Statuto medesimo, e che all’art. 3 stabilisce: «Il Comune di Napoli, anche al fine di tutelare le generazioni future, garantisce il pieno riconoscimento dei beni comuni in quanto funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali della persona nel suo contesto ecologico»; considerato che la struttura “Ex Asilo Filangieri”, di seguito denominata “l’Asilo”, situata in Via Giuseppe Maffei n. 4, rientrando in una più generale strategia tesa a «favorire un percorso per il riconoscimento giuridico nonché socio-economico della cultura come bene comune», con la Delibera di Giunta n. 400 del 25 maggio 2012 è stata destinata «a luogo di utilizzo complesso in ambito culturale», e che la stessa, «in coerenza con una lettura costituzionalmente orientata dell’art. 43 della Costituzione, al fine di agevolare una prassi costitutiva di ‘uso civico’ del bene comune da parte della comunità dei lavoratori e delle lavoratrici dell’immateriale», «è utilizzata per sperimentare e garantire l’ampliamento e lo svolgimento dei processi partecipativi, articolati attraverso una programmazione delle attività e dei conseguenti utilizzo e gestione degli spazi da parte dei lavoratori dell’immateriale», di seguito denominati “lavoratrici e lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della cultura”; la comunità di riferimento così individuata si impegna a favorire la creazione di un “centro di produzione e fruizione interdipendente” che ponga gli spazi e le risorse de l’Asilo al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della cultura e di tutta la cittadinanza.
La proprietà dello stabile – in quanto demanio comunale – è del Comune di Napoli, che nella piena disponibilità dell’immobile, qualificandolo come “bene comune”, lo vincola alla destinazione di uso di un “centro di produzione”, inteso quale luogo adibito alla creazione e fruizione delle arti e della cultura, in cui si esercitano e sperimentano forme di democrazia partecipativa che determinano le condizioni d’uso collettivo dello spazio, nella consapevolezza che “vi è una stretta connessione fra l’interesse della collettività alla conservazione degli usi civici e il principio democratico di partecipazione alle decisioni in sede locale” (sent. Cort. Cost. 345/1997).
La comunità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’arte dello spettacolo e della cultura si impegna a praticare forme decisionali condivise che assicurino una gestione includente e la libera espressione dell’arte e della cultura, in opposizione a logiche privatistiche e clientelari.
A tal fine la comunità adotta la presente “Dichiarazione d’uso civico e collettivo urbano” quale strumento di autogoverno.
Il “Preambolo” è parte integrante della dichiarazione stessa.
Art. 2 Usi civici e collettivi urbani
La presente dichiarazione ispirandosi a un’interpretazione estensiva degli usi civici regola l’utilizzo degli spazi de l’Asilo e degli strumenti di produzione ivi contenuti, garantendo la fruibilità, l’inclusività, l’imparzialità, l’accessibilità e l’autogoverno, al fine di assicurare la conservazione del bene per le future generazioni e il diritto d’uso collettivo da parte della comunità di riferimento.
Determina, inoltre, la struttura organizzativa e le funzioni dei vari organi di autogoverno per consentire una gestione sperimentale del bene ispirata ai modelli più avanzati della democrazia partecipativa e aperta alla dinamica creativa del processo di autogoverno.
Al fine di rendere effettiva tale pratica di gestione l’Amministrazione considera i diritti connessi di uso dell’immobile non solo nel significato di mero “accesso”, ma in quello più ampio di piena disponibilità da parte della comunità di riferimento, nel senso di includervi i diritti di amministrazione diretta del bene stesso.
Gli “organi di autogoverno” descritti nella dichiarazione costituiscono l’ente gestore del bene.
CAPO II – DIRITTI E DOVERI DI PARTECIPAZIONE
Art. 3 Modalità di partecipazione
La partecipazione alla vita de l’Asilo è libera.
Per accedere agli spazi durante le Assemblee di Gestione e di Indirizzo, gli spettacoli e tutti gli altri eventi non è necessaria alcuna registrazione.
Chi è interessato a svolgere attività negli spazi de l’Asilo presenta la proposta all’Assemblea di Gestione oppure ai Tavoli Tematici di Programmazione secondo gli appuntamenti e le modalità pubblicate sul sito de l’Asilo www.exasilofilangieri.it.
La proposta sarà gestita in base a quanto stabilito dalla presente dichiarazione.
All’atto della calendarizzazione delle attività si è iscritti nel “Quaderno de l’Asilo” in qualità di “ospiti”.
Art. 4 Abitanti, ospiti, fruitori
1. Sono “abitanti” tutti coloro che partecipano alla vita, alla cura e alla gestione de l’Asilo e che pertanto godono dei pieni diritti di partecipazione ai processi decisionali previsti dalla presente dichiarazione;
1.1 Può diventare abitante colei o colui che accetti l’invito di questa o presenti tale richiesta all’Assemblea di Indirizzo dopo avere partecipato a quattro Assemblee di Gestione e ad una Assemblea di Indirizzo nell’arco temporale di tre mesi e che, attraverso la partecipazione ai tavoli di programmazione o ai gruppi di lavoro, contribuisca alla cura dello spazio;
1.2 l’“abitante” firma il “documento di corresponsabilità” in cui si impegna al rispetto della dichiarazione;
1.3 l’Assemblea di Indirizzo ratifica la richiesta iscrivendola/lo nel Quaderno de l’Asilo;
1.4 lo status di “abitante” si perde dopo tre mesi di mancata partecipazione alla vita, alla cura e alla gestione de l’Asilo o di assenza a dodici Assemblee consecutive non motivate;
1.5 l’Assemblea può – ove sussistano gravi motivi quali comportamenti antidemocratici, sessisti, violenti – respingere la richiesta di diventare “abitante” o revocare la qualifica di “abitante”. In questi casi è possibile fare appello al Comitato dei Garanti.
2. Sono “ospiti” de l’Asilo coloro che propongono un’attività che è calendarizzata dall’assemblea ovvero coloro che, per finalità artistiche o culturali, fanno richiesta di uno spazio per un uso estemporaneo. Essi:
2.1 firmano un “documento di corresponsabilità” in cui si impegnano al rispetto della dichiarazione e vengono iscritti in qualità di “ospiti” nel Quaderno de l’Asilo;
2.2 si impegnano anche a sostenere le attività de l’Asilo attraverso solidarietà e collaborazione alle attività di cura e gestione durante il periodo della loro permanenza.
2.3 possono partecipare a tutti i momenti in cui si scandisce l’autogoverno de l’Asilo ad eccezione del procedimento per la formazione del consenso.
3. Sono “fruitori” de l’Asilo tutti gli utenti che partecipano alle attività proposte al pubblico dagli “abitanti” o dagli “ospiti”.
Art. 5 Quaderno de l’Asilo
Per lo svolgimento delle attività all’interno de l’Asilo è istituito un quaderno di partecipazione in cui vengono iscritti gli abitanti e gli ospiti, denominato “Quaderno de l’Asilo”, che sarà compilato e aggiornato secondo le modalità stabilite dall’Assemblea di Indirizzo.
La loro custodia è affidata al Comitato dei Garanti.
Art. 6 Principi di responsabilità
Per garantire lo svolgimento e l’armonia delle attività all’interno de l’Asilo è obbligo per tutti i soggetti coinvolti l’assunzione di un atteggiamento responsabile e rispettoso degli interessi della collettività e dei diritti delle generazioni future.
Le attività si dovranno svolgere rispettando il decoro dei luoghi e garantendo un corretto rapporto con i residenti dell’area, attraverso la limitazione delle emissioni acustiche dalle ore 14,00 alle 16,30 e dalle ore 00,00 alle 9,30.
Gli abitanti e gli ospiti devono servirsi dell’immobile esclusivamente per l’uso e per il tempo stabiliti; non possono cedere ad altri soggetti l’uso anche parziale degli spazi.
Chi partecipa a qualsiasi titolo alle attività de l’Asilo è responsabile della realizzazione e della buona riuscita delle attività proposte.
CAPO III – ORGANI DI AUTOGOVERNO
Art. 7 Organi di Autogoverno
La dichiarazione intende garantire lo sviluppo e la razionalizzazione di pratiche decisionali condivise che assicurino l’obiettivo di una partecipazione effettiva e democratica alle scelte riguardanti l’utilizzo degli spazi de l’Asilo. A tale scopo, le pratiche di gestione della comunità di riferimento si articoleranno nei seguenti momenti:
1. Assemblea (di indirizzo e di gestione)
2. Tavoli Tematici di Programmazione
3. Comitato dei Garanti
Art. 8 L’Assemblea
La forma assembleare è adottata per deliberare, discutere ed elaborare il calendario delle attività. Essa si articola in:
1. Assemblea di Gestione
2. Assemblea di Indirizzo
1. L’Assemblea di Gestione discute della gestione ordinaria delle attività svolte da l’Asilo ed in particolare:
1.1 nomina all’inizio di ogni assemblea chi modera e chi redige il report;
1.2 discute e determina la programmazione delle attività; ogni progetto, indipendentemente dalla durata e dal settore artistico e culturale al quale afferisce, viene discusso e deciso collettivamente sulla base di una proposta diretta in assemblea secondo le modalità della dichiarazione;
1.3 coordina l’utilizzo degli spazi disponibili tenendo conto, innanzitutto, delle attività proposte dai Tavoli tematici di programmazione e, da ultimo, valutando le richieste di uso estemporaneo dei locali presentate seduta stante;
1.4 aggiorna il calendario delle attività che viene reso pubblico attraverso il sito www.exasilofilangieri.it;
1.5 l’Assemblea con motivazione e secondo le modalità stabilite ex art. 17, può respingere iniziative o proposte;
1.6 può costituire appositi “gruppi di lavoro” che supportano tecnicamente la realizzazione delle attività programmate, la comunicazione, la logistica e la cura dello spazio in relazione alle esigenze organizzative emergenti dal quotidiano svolgersi della vita della comunità;
1.7 discute e approva pubblicamente gli impegni di spesa relativi all’autogoverno, alla gestione e alla programmazione.
Ogni seduta dell’Assemblea di gestione si conclude con l’aggiornamento del calendario delle attività che sarà trasmesso all’Amministrazione; quest’ultima, nel rispetto dei principi di inclusività, imparzialità, fruibilità, accessibilità e autogoverno, potrà essere presente all’Assemblea di Indirizzo a mezzo di propri rappresentanti a testimonianza delle decisioni prese, dell’accessibilità e della fruibilità dell’Assemblea stessa.
2. L’Assemblea di Indirizzo discute le linee d’indirizzo generali delle attività svolte ne l’Asilo. Essa decide in merito a:
2.1 definizione degli ambiti culturali ed artistici;
2.2 rapporti con le altre realtà sociali, associative e istituzionali;
2.3 strumenti per garantire un’ampia divulgazione delle attività programmate;
2.4 creazione dei Tavoli tematici di programmazione;
2.5 destinazione degli spazi della struttura ad una determinata attività di produzione artistica o culturale;
2.6 proposte per dotare lo spazio dei mezzi di produzione necessari per lo svolgimento delle attività attraverso l’acquisto, lo scambio, la costruzione o altra forma atta;
2.7 promozione di raccolta fondi e iniziative di crowd funding a sostegno delle attività e dei progetti;
2.8 misure necessarie per dirimere le eventuali controversie sull’applicazione della dichiarazione;
2.9 sospensione di abitanti o ospiti dalle attività in corso in caso di violazione della dichiarazione mediante istruttoria motivata e scritta;
2.10 vigilanza sul funzionamento della dichiarazione e impegno nella risoluzione delle criticità monitorando periodicamente l’efficacia delle pratiche;
2.11 nomina dei membri del Comitato dei Garanti;
2.12 aggiornamento del Quaderno de l’Asilo;
2.13 redazione di una “Guida Pratica di Autogoverno” in cui si definisca dettagliatamente la struttura organizzativa de l’Asilo;
2.14 approvazione pubblica degli impegni di spesa e indicazione degli indirizzi di gestione economica per l’anno solare successivo pubblicandoli sul sito www.exasilofilangieri.it;
2.15 conferimento delle funzioni di cui all’art. 13;
2.16 ogni altra questione che non rientri nelle competenze dell’Assemblea di Gestione.
Art. 9 Modalità di convocazione dell’Assemblea
Le modalità di convocazione dovranno garantire la più ampia partecipazione attraverso tempi congrui e mezzi di comunicazione appropriati. L’Assemblea di Gestione si riunisce almeno due volte al mese, di norma il primo e il terzo lunedì di ogni mese, salvo diversa calendarizzazione approvata dall’assemblea precedente.
L’Assemblea di Indirizzo, alla cui partecipazione sono tenuti coloro che sono impegnati nei Tavoli tematici di programmazione, si riunisce almeno una volta ogni tre mesi. L’Assemblea di Indirizzo può essere convocata in seduta straordinaria qualora venga richiesto da almeno un quinto degli abitanti de l’Asilo.
La convocazione con l’ordine del giorno dell’Assemblea di Indirizzo dovrà essere pubblicata sul sito de l’Asilo www.exasilofilangieri.it almeno 3 giorni prima, salvo i casi straordinari ed urgenti che dovranno essere ratificati, entro due mesi, da una successiva assemblea regolarmente convocata.
Art. 10 Ordine del giorno dell’Assemblea
All’inizio dell’assemblea viene letto l’ordine del giorno che può essere modificato o integrato, come primo punto, solo per consenso.
L’ordine del giorno dell’Assemblea di Indirizzo è presentato, discusso e approvato dall’Assemblea precedente. Esso può essere integrato dal comitato dei garanti ovvero dall’assemblea stessa, come primo punto solo per consenso e quindi ratificato come all’ultimo comma dell’articolo precedente.
Art. 11 Tavoli tematici di programmazione
I Tavoli tematici di programmazione si riuniscono pubblicamente e regolarmente secondo quanto previsto dai calendari pubblicati sul sito www.exasilofilangieri.it per discutere ed elaborare le proposte pervenute all’Assemblea di Gestione o direttamente ai Tavoli.
I progetti elaborati dai Tavoli vengono discussi, condivisi ed approvati in Assemblea di Gestione.
I Tavoli di programmazione si impegnano a realizzare, anche materialmente, le proposte che vengono calendarizzate.
I Tavoli hanno il compito di:
1. incoraggiare e sviluppare riflessioni sulle pratiche relative alla propria area di riferimento e di promuoverne la realizzazione;
2. discutere le proposte, valutarne la fattibilità, aiutare il proponente a formulare il proprio progetto in modo che sia in sintonia con le pratiche de l’Asilo;
3. coadiuvare il lavoro dell’Assemblea di Gestione;
4. rendere pubbliche sul sito www.exasilofilangieri.it eventuali modifiche al calendario con un congruo anticipo. La creazione dei Tavoli deve essere proposta, discussa e approvata durante le Assemblee di Indirizzo.
Gli abitanti che partecipano ai Tavoli di programmazione sono responsabili della realizzazione e della buona riuscita delle attività proposte.
Art. 12 Comitato dei Garanti
Il Comitato dei Garanti svolge la funzione di garante di ultima istanza:
1. nel caso di controversie riguardanti il rispetto, l’applicazione e l’interpretazione della dichiarazione che non abbiano trovato soluzione in seno all’Assemblea;
2. nel caso di controversie tra gli abitanti, gli ospiti e la collettività;
3. in merito all’ammissione, all’esclusione di nuovi abitanti, ed in merito alla parità di trattamento nella gestione;
4. in funzione consultiva – ove richiesta – per facilitare il processo decisionale dell’Assemblea.
5. al solo fine di garantire l’indefettibilità degli organi di autogoverno e l’organizzazione paritaria ed orizzontale, se si verifica una situazione di grave stallo del processo a causa di un uso strumentale o volontariamente scorretto dei diritti di partecipazione, su proposta di almeno un quinto degli abitanti il comitato interviene in assemblea valutando la situazione e proponendo una conciliazione; nei casi più gravi può consentire al resto dei componenti dell’assemblea di non tener conto nel procedimento di formazione del consenso di quegli abitanti che, coi loro comportamenti, abbiano leso la fiducia, lo spirito di collaborazione, ibridazione e autodeterminazione reciproca de l’Asilo.
Il Comitato è composto da 7 membri scelti tra personalità di rilevo che abbiano competenza in materia di democrazia partecipativa, tra esponenti di comunità che abbiano esperienze di pratiche decisionali basate sul consenso e figure di alto valore morale, civile, artistico e culturale; prevede la partecipazione di un rappresentante della Civica Amministrazione. L’assemblea di indirizzo può delegare un abitante a seguire i lavori della stessa.
I membri vengono nominati da l’Assemblea di Indirizzo e restano in carica quattro anni. Esso stabilisce forme e modalità della sua convocazione. La procedura per il loro rinnovo avviene in modo scaglionato e le loro funzioni sono prorogate fine alle nuove nomine e, ove ciò non sia possibile, per garantire la funzionalità dell’organo essi sono temporaneamente sostituiti da uno o più abitanti sorteggiati tra quelli che sono iscritti da più tempo nei quaderni de l’Asilo.
In caso di violazione della dichiarazione, il Comitato, anche su richiesta di uno o più abitanti, iscrive la questione all’ordine del giorno dell’Assemblea di Indirizzo, proponendo in forma scritta gli eventuali provvedimenti da intraprendere.
Art. 13 Funzioni operative per l’uso civico urbano
L’assemblea di indirizzo può demandare a soggetti giuridici determinati, coinvolti all’interno del processo, lo svolgimento di funzioni operative. Tali soggetti agiscono subordinatamente a quanto deliberato dagli organi di autogoverno e non hanno poteri decisionali autonomi inerenti le attività riguardanti l’Asilo.
Essi possono svolgere in via esemplificativa le seguenti funzioni: gestione e aggiornamento del sito e di tutti i servizi ad esso collegati; implementazione delle utenze fornite dalla civica amministrazione; partecipazione a bandi e avvisi pubblici e privati finalizzati al reperimento di risorse per la produzione culturale; organizzazione di iniziative ed eventi di autofinanziamento.
In nessun caso su di essi ricadono oneri di organizzazione o responsabilità non ricompresi nelle funzioni strettamente assegnate.
CAPO IV – MODALITÀ DI DECISIONE
Art. 14 Garanzie di accesso e fruizione collettiva
Principio inderogabile nella programmazione delle attività è l’uso non esclusivo di alcuna parte dell’immobile, in quanto la turnazione e la garanzia di utilizzo, accesso e fruizione degli spazi da parte dei soggetti che ne fruiscono è principio ispiratore dell’intero impianto dell’uso civico urbano.
In nessun caso una porzione dell’immobile potrà essere assegnata come sede operativa a qualsivoglia soggetto, neppure temporaneamente, salvo i casi di cui all’art.13.
Nessun progetto, anche se finanziato con fondi pubblici, potrà essere svolto nello stabile dell’ex Asilo Filangieri senza l’approvazione dell’Assemblea di Indirizzo, che rappresenta l’organo di garanzia dell’autonomia artistica e culturale della comunità di riferimento de l’Asilo.
Sia i singoli sia i soggetti collettivi, di qualunque natura giuridica, possono proporre attività secondo le regole della presente dichiarazione, con l’esclusione delle iniziative di propaganda elettorale e affini, attività a scopo di lucro e, salvo diversa decisione dell’assemblea, per iniziative pur meritorie che non possono essere ricomprese nell’ambito artistico e culturale.
I tavoli garantiscono la continuità e il nomadismo con particolare attenzione a giovani, ricerca, sperimentazione e iniziative che generalmente non trovano spazio nei circuiti istituzionali. La calendarizzazione delle attività è sempre aperta a nuove proposte e garantisce che una parte degli spazi sia riservata al regolare lavoro della comunità per prove, attività connesse alla produzione e alla creazione di singoli, gruppi e compagnie.
Art. 15 Principi di cooperazione e cogestione
L’uso civico de l’Asilo si ispira ai principi di autogestione, cooperazione e mutualismo, e tende a rafforzare la responsabilizzazione individuale e collettiva durante il processo di programmazione delle attività.
La responsabilizzazione si concretizza nell’attività di cooperazione che vede ogni singolo membro della comunità, sia ospite o abitante, concorrere all’attività di cura e gestione de l’Asilo, al di là della specifica attività che lo vede impegnato. Ogni singolo membro, sia ospite o abitante, la cui proposta di attività viene calendarizzata, sceglie, secondo le modalità individuate durante l’Assemblea di Gestione, in che modo e in quali momenti donare parte del suo tempo e delle sue competenze affinché altre ed altri membri della comunità possano parimenti godere delle strutture, dei mezzi produttivi, dei saperi e degli spazi de l’Asilo.
L’Asilo mira a rendere ogni attività ivi svolta, attraverso i principi sopra delineati, precondizione affinché altre attività possano avere luogo in futuro, in un’ottica di divisione equa dei carichi di lavoro, di cooperazione, di conservazione del bene per le generazioni future.
Art. 16 Proposte
Chiunque intenda svolgere un’attività all’interno de l’Asilo deve discutere personalmente la propria proposta durante l’Assemblea di Gestione al fine di favorire il confronto e la cooperazione fra gli abitanti de l’Asilo.
Nei soli casi motivati da un’impossibilità materiale di partecipazione per cause di lavoro, malattia o altro grave impedimento è ammessa la delega. Sull’ammissibilità alla discussione di tali proposte, decide, per consenso, l’Assemblea di Gestione.
Art. 17 Formazione del consenso e decisione
In ossequio ai principi sopra enunciati e al fine di promuovere un’effettiva pratica di consapevolezza ed autorganizzazione civica, le decisioni prese dagli organi previsti dalla dichiarazione vengono stabilite sulla base del consenso.
Art. 18 Procedimento di modifica della Convenzione
L’uso civico urbano si fonda sulla capacità di autonormazione civica, a garanzia del processo di autonoma produzione artistica, culturale e sociale della comunità di riferimento. Pertanto ogni revisione periodica, nel rispetto dei principi inderogabili stabiliti nel preambolo della presente convezione, deve essere approvata dall’assemblea di indirizzo con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di due mesi.
Il Comitato dei Garanti è chiamato ad esprimere parere favorevole alle modiche; esse sono considerate parte integrante degli atti amministrativi che riconoscendo la presente dichiarazione riconoscono il processo di autonormazione civica quale forma di sperimentazione, in divenire, dell’uso civico e collettivo.
CAPO V – DISPOSIZIONI DI CARATTERE ECONOMICO E FINANZIARIO
Art. 19 Finalità delle azioni realizzate
L’Asilo, come sede di un centro di produzione interdipendente, si fonda sulla dotazione e messa in comune dei mezzi di produzione nel campo delle arti, della cultura e dello spettacolo.
A tale scopo, sono promosse e sostenute iniziative laboratoriali e seminariali, attività d’incontri e di produzione artistica volte ad incentivare la crescita e la valorizzazione dei bisogni della collettività, e degli individui che la compongono.
Art. 20 Risorse finanziarie
L’Amministrazione, riconoscendo l’alto valore sociale, culturale nonché le esternalità economiche positive generate dall’uso civico di un bene comune, che coinvolge non solo i fruitori dello spazio, ma il quartiere e la città tutta, provvede, nei limiti delle risorse disponibili, alla assunzione degli oneri di gestione e a quanto necessario per garantire una adeguata accessibilità all’immobile; essa altresì provvede a quanto necessario per garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività e la tutela dell’immobile prevenendo danneggiamenti vandalistici;
L’Assemblea di Indirizzo può individuare gli interventi di manutenzione necessari e richiedere l’attivazione dell’Amministrazione a riguardo;
L’Amministrazione, nel rispetto della destinazione d’uso dell’immobile, può a sua volta individuare gli interventi necessari e sottoporli all’Assemblea di Indirizzo;
L’Amministrazione si impegna a intervenire garantendo in ogni caso l’accesso e la fruibilità degli spazi secondo le attività calendarizzate.
Art. 21 Gestione economica
La gestione economica si fonda sul principio della trasparenza:
1. l’Assemblea di Gestione discute e approva pubblicamente gli impegni di spesa;
2. l’Assemblea di Indirizzo approva pubblicamente gli impegni di spesa e indica gli indirizzi di gestione economica per l’anno solare successivo;
Le attività inserite nella programmazione de l’Asilo non sono a scopo di lucro, si basano su contributi volontari utilizzati per il miglioramento delle condizioni di lavoro, dei mezzi di produzione e della cura dello spazio.
L’accesso agli spazi e alle attività non è mai subordinato ad una prestazione economica; i contributi eventualmente richiesti sono da intendersi sempre come liberi e non vincolanti.
Art. 22 Fonti di sostegno economico e finanziamento
Per la realizzazione e lo svolgimento delle attività la comunità degli abitanti può:
1. ricorrere a forme di autofinanziamento quali la raccolta fondi e il crowd funding;
2. stabilire accordi con altri enti o associazioni per il finanziamento di specifiche iniziative o di determinate attività;
3. reperire fondi pubblici e privati anche dotandosi degli strumenti giuridici necessari;
4. accettare donazioni, patrocini, sponsorizzazioni ed ogni altra attività decisa collettivamente in Assemblea di Indirizzo;
I beni conferiti per la dotazione degli spazi restano destinati e vincolati alla loro funzione collettiva; solo in caso di cambio della destinazione d’uso, i soggetti che li hanno conferiti, ove individuabili, possono richiederne la restituzione.
Art. 23 Ecologia ed ecocompatibilità
Le attività promosse dalla comunità promuovono principi di risparmio e razionalizzazione energetica, produzione minima degli scarti, riuso e riciclo dei materiali, cura delle aree verdi e semina dell’incolto.
ultimo aggiornamento: dicembre 2015