Una discussione sul Forum delle Culture
Assemblea all’Ex Asilo Filangieri sul grande evento che partirà da luglio a Napoli. Ma le polemiche sono iniziate già da tempo.
di Carmela Pugliese
Su Quarta Parete http://www.quartaparetepress.it/index.php/2013/06/27/una-discussione-sul-forum-delle-culture/
Il 1 luglio alle 18 si terrà, all’Ex Asilo Filangieri, un’assemblea pubblica per discutere del Forum Universale delle Culture, il grande evento che partirà il 6 luglio e che, quest’anno sarà ospitato a Napoli; un incontro per costruire insieme un question time (domande specifiche) da sottoporre al Presidente della Regione e al Sindaco di Napoli per comprendere meglio la trasparenza e l’equità nella gestione e distribuzione dei fondi pubblici. L’invito è rivolto a tutti i cittadini ma soprattutto, è mirato a sentire le opinioni e il parere delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte, della cultura.
Ma facciamo un passo in dietro, quando e perché nasce il Forum Universale delle Culture? Il Forum Universale delle Culture è un evento culturale internazionale nato a Barcellona nel 1997 per opera dell’Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione la Scienza e Cultura) e che, da allora, si ripete ogni tre anni. Una manifestazione mondiale, con un format studiato per stimolare l’attenzione sui temi del dialogo e dello sviluppo umano, sostenibile e pacifico. L’obiettivo infatti, è quello di diventare un luogo ideale nel quale le diversità dei popoli vengono celebrate ed esaltate, creando un dialogo pacifico tra loro. In questo contesto è subentrato, successivamente, anche il dibattito su alcune delle questioni sociali più urgenti che l’umanità di questo secolo si trova ad affrontare.
La I edizione del Forum si ebbe a Barcellona dal 9 marzo al 26 settembre 2004 (141 giorni) e si sviluppò intorno a tre punti che divennero poi,i temi essenziali delle edizioni successive: • Sviluppo Sostenibile; • Diversità Culturale; • Condizioni per la Pace. Alla manifestazione aderirono circa 3,3 milioni di persone. Ma, molte organizzazioni non governative, tra cui Greenpeace e Amnesty International, criticarono l’evento e lo boicottarono ( tra gli sponsor comparivano la Nestlé e la Coca-Cola, che hanno dimostrato di non essere corrette nel loro operato nel terzo mondo) inoltre, alcuni gruppi accusarono la massiccia operazione edilizia sulla costa per costruire il sito del Forum.
La II edizione si ebbe a Monterrey (in Messico) dal 20 settembre all’8 dicembre 2007 (80 giorni) . Si scelse il Messico con l’intento di far incontrare la cultura “bianca” con quella dei “nativi latinoamericani, coinvolgendo così circa 4 milioni di visitatori.
La III edizione ebbe luogo a Valparaiso (Cile) dal 22 ottobre al 4 dicembre 2010 (45 giorni). Nella città ci sono state diverse esposizioni, spettacoli musicali, di ballo e arti visive provenienti da tutto il mondo. I temi principali sono stati : la lotta alla povertà – la memoria storica di Valparaíso – la città e il mare.
La IV edizione si terrà a Napoli e partirà il 6 luglio (non più dal 10 aprile al 21 luglio) con una giornata di inaugurazione che si terrà nei siti della Campania patrimonio dell’Unesco: a palazzo S.Giacomo, sede del Comune di NapoliLo. Per l’evento, la Regione Campania ha stanziato ben 16 milioni di euro.
Lo slogan del Forum Universale delle Culture del 2013 sarà “La Memoria del Futuro: conoscere le proprie radici per progettare il futuro comune”. Partire dal passato, dalla storia, per ripensare alla modernizzazione delle città e dei paesi nell’attuale processo di globalizzazione. Quest’anno, oltre ai tre assi tematici di base (Diversità Culturale, Pace e Sviluppo Sostenibile), si avrà un quarto tema centrale per poter dibattere sui processi di modernizzazione relativi alla salvaguardia delle identità storiche ; creare una serie di iniziative per la valorizzazione e il recupero del territorio cittadino. Un’occasione questa, per offrire e scambiare modelli di società per riuscire ed imparare a convivere nella tolleranza e nel dialogo.
Ma anche questa volta non mancano le polemiche sulla validità e la funzionalità del Forum delle Culture, sono molti gli artisti e le autorità che hanno fatto marcia in dietro abbandonando l’evento, ad esempio Roberto Vecchioni ha lasciato il ruolo di Presidente del Forum delle Culture 2013 dichiarando: “Pensavo di occuparmi di cultura. Mi sbagliavo”, inoltre si sono dimessi membri del Consiglio di Amministrazione, la Provincia di Napoli ha abbandonato la Fondazione (di cui era socio fondatore), l’artista Peppe Barra, membro del Comitato Scientifico ha annunciato le sue dimissioni, seguito poi dal Direttore Generale, l’ambasciatore Francesco Caruso, che ha lasciato l’incarico con una lettera fortemente polemica nei confronti dei soci pubblici della Fondazione (Comune di Napoli e Regione Campania).
Tomaselli, art director del festival Magmart, e autore di numerosi post sull’argomento Forum, scrive sul suo blog: “Dopo le innumerevoli e tragicomiche vicissitudini succedutesi in questi mesi, il Forum delle Culture sembra essere stato inghiottito in un buco nero. Non se ne parla più, non se ne sa più nulla. Il commissario liquidatore della Fondazione ha costituito un trust per la gestione dei debiti pregressi (…) Quella che era la sede della Fondazione è stabilmente occupata dai “lavoratori dell’immateriale”, in una condizione di vacatio legis (in realtà, c’è una delibera comunale sull’autogestione civica del bene, ndr). La domanda a questo punto, quindi, è: ma a queste condizioni, davvero vogliamo che si tenga a Napoli questo Forum Universale delle Culture? Io temo che il prevedibile esito, al saldo dell’inevitabile str2ascico di polemiche ex post, senza alcun autentico contenuto culturale e senza alcuna ricaduta concreta e durevole sulla città. Allora, meglio rinunciare.
Una valanga di proteste e dubbi cadono su questo Festival che alcuni giornalisti non hanno esitato a definire come “un miscuglio di promesse, annunci, polemiche, dimissioni, querele e chi più ne ha più ne metta“. Proteste che arrivano soprattutto dal versante economico: Napoli dovrà pagare per i diritti di sfruttamento del marchio una cifra che si aggira intorno ai 1.281.000 euro. “L’investimento dei 150 milioni proposti per il forum, ha spiegato la Belil, è stata una delle basi più convincenti della scelta di Napoli come assegnataria”. Il problema è che quelli sono soldi pubblici. Proprio per chiarire tutto ciò L’Ex Asilo Filangieri ha organizzato questa assemblea pubblica: “Intendiamo condurre un’azione politica finalizzata a fare chiarezza sulla gestione delle risorse destinate al Forum Universale delle Culture: per la realizzazione del grande evento che si inaugurerà a luglio la Regione Campania ha stanziato 16 milioni di euro, 11 dei quali verranno gestiti dal Comune, i restanti 5 dalla Regione”.