non vedo non sento non parlo
la trilogia della provocazione
progetto di formazione, ricerca e produzione
a cura de l’Asilo diretto da Pino Carbone
laboratorio: ogni sabato e domenica di gennaio dalle h 10 alle 17
Il significato originale del non vedo, non sento, non parlo si riferisce alle tre scimmie sagge, un’icona presente nel santuario shintoista di Nikko (Giappone). Queste tre scimmie insieme danno corpo al principio proverbiale del “non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male”. Il significato che invece oggi si è affermato è quello di una provocazione contro l’indifferenza, l’omertà e la limitazione alla manifestazione del pensiero.
La provocazione quindi come strumento agile, profondo ed efficace a servizio della comunicazione. Azione che invita alla lotta, che genera azione, che provoca azione.
Intorno a questo significato si muoverà il progetto di ricerca e produzione.
La provocazione sarà la materia da sviscerare in termini di pensiero, e costituirà la pratica da sviluppare durante la fase di creazione, utilizzando i diversi linguaggi della scena. Il percorso, ma anche il risultato, artistico come atto criminale e provocatorio.
Fasi del progetto
#1 LABORATORIO aperto ad attori, performer, danzatori, artisti circensi e musicisti, sarà un percorso di ricerca basato sulla creatività, sulla relazione, sul linguaggio e sull’azione. Il tutto in rapporto e in funzione dello spazio scenico. Si giocherà con le regole, ancora in gran parte sconosciute, della provocazione, non nel tentativo di scandalizzare, ma di generare reazione. Un percorso di formazione sul senso politico e artistico del non vedere, del non sentire, del non parlare, dove un possibile risultato sarà frutto soprattutto della fusione o la convivenza istintiva e poi codificata dei propri linguaggi.
Il laboratorio sarà condotto dal regista Pino Carbone e si terrà ogni sabato e domenica di gennaio 2015, dalle 10:00 alle 17:00.
Per partecipare inviare un’email a laboratori@exasilofilangieri.it entro il 2 gennaio 2015 con una breve biografia.
Ai partecipanti è richiesta una quota di complicità di 50 euro che serve a coprire le spese artistiche, a sostenere il progetto e a dotare lo spazio dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti l’autogoverno dell’asilo. Il contributo non è vincolante ai fini della partecipazione.
Questa fase avrà inoltre l’obiettivo di individuare e formare il gruppo di lavoro che parteciperà alla produzione de LA TRILOGIA DELLA PROVOCAZIONE.
#2 LA TRILOGIA DELLA PROVOCAZIONE “non vedo non sento non parlo”. Si lavorerà alla produzione e alla realizzazione di tre spettacoli teatrali, che vedranno in scena tutte le figure professionali che animano i tavoli tematici e i gruppi di lavoro dell’Asilo. Il tavolo Armeria (non vedo) partirà dai principi, dalle ispirazioni, dalle pratiche degli artisti visivi che trovano sfogo, senso e possibilità nei corpi dei lavoratori della scena; il tavolo Infrasuoni (non sento) userà come traccia la musica, i suoni, la composizione, su cui si muoveranno attori, performer, danzatori etc. in lavoro teatrale dove la musica non è solo elemento di accompagnamento o strumento di racconto, ma struttura dentro la quale agire, in relazione ai principi della musica, e non solo al suo risultato; il tavolo Arti della Scena (non parlo) tenterà la convivenza e la fusione dei diversi linguaggi della scena. Mentre al tavolo Cinema è chiesta la partecipazione in termini creativi e visivi oltre che di documentazione di tutte le fasi del lavoro; il gruppo Comunicazione lavorerà a rendere visibile il progetto all’esterno durante le sue fasi; il gruppo Centro di Produzione gestirà in termini produttivi l’intero percorso dalla realizzazione alla circuitazione; mentre l’Assemblea di Indirizzo sarà il momento di confronto e di ispirazione delle questioni e delle tematiche affrontate e sviluppate all’interno del progetto. I tavoli tematici direttamente impegnati nelle fasi di formazione e creazione, lavoreranno, in un periodo da stabilirsi, con l’intero gruppo di lavoro in relazione alla scena e all’idea registica.