martedì 25.11.2014 h 19.30 | l’asilo
IL BRASILE DEI GRANDI EVENTI
incontro con Ivan Grozny e Luigi Spera
I Mondiali dell’esclusione sociale. A cura di Attac Napoli
Due sguardi a confronto: Ivan Grozny-Compasso (Il Mattino di Padova, Il Manifesto) e Luigi Spera (giornalista/fotoreporter freelance). Grazie al loro racconto, alla proiezione del documentario Fora da Copa di Grozny e all’esposizione di Spera si partirà dai recenti Mondiali, vissuti nelle proteste di strada e seguiti nelle favelas, per dare della realtà brasiliana un’immagine non allineata con i luoghi comuni che affliggono il paese.
FORA DA COPA, Ivan Grozny
Nel Paese che ha reinventato il gioco del calcio torna dopo sessantaquattro anni la Coppa del Mondo. Il Brasile tra attesa e contestazioni, aspettative e speranze nel racconto dell’anno e mezzo che ha preceduto e portato al mondiale, fino al suo svolgimento e compimento. Dal sud al nord, da Paranà a Cearà, per scoprire davvero chi è coinvolto e chi sconvolto da questo enorme evento planetario e la curiosità di capire cosa innesca e provoca “ospitarlo”. In mezzo il Dio pallone, l’unica grande religione monoteista condivisa trasversalmente nel mondo nel Paese dove conta più adepti. Sembrano forse per questo eretiche le parole di Socrates, o dotoure, che in una sua lettera alla Folha do Sao Paulo datata 14 novembre 2007 insinua anche nei più fedeli i primi dubbi sull’opportunità della coppa in Brasile. Quelle sue parole che per anni sono suonate così lontane ora sono indispensabili per capire il presente. Ma quei dubbi sullo spreco di risorse e sui reali bisogni dei brasiliani sono emersi solo con l’avvicinarsi dell’evento, come capita con una voce che non si è voluta ascoltare prima.
Ivan Grozny (pseudonimo di Ivan Compasso) è autore con il sociologo Mauro Valeri di “Ladri di Sport” (Agenzia X ed.) e per Becco Giallo Ed. dell’ e-book a fumetti “Vlado, il Brasile dalle proteste di ieri a quelle di oggi”. Inviato de Il Manifesto durante la Coppa del Mondo in Brasile proprio con l’obiettivo di raccontare cosa accade fuori dal campo e attorno ai grandi eventi sportivi. Collabora con www.globalproject.info, Alias e Il Manifesto. Con la redazione di www.sherwood.it ha prodotto e realizzato il programma BrasilS, 5 puntate sul Paese del Mondiale. Ha partecipato alla stesura di “Sciacalli” di C. Zunino (Editori Riuniti) e prodotto insieme a Davide Sannazzaro la docu-intervista “Carlo Petrini, una vita in due tempi” https://www.youtube.com/watch? v=EYw90tZ7ccc, l’altra faccia del mestiere di calciatore, tra doping e scommesse. Direttore della testata online www.sportallarovescia.it
NOSSA COPA È NA RUA, Luigi Spera
“La nostra Coppa del Mondo è per strada” (Nossa Copa è na rua), è stato uno dei principali slogan dei manifestanti brasiliani nelle proteste sociali scoppiate in tutto il Paese a partire dal giugno 2013 e poi durate per tutto il periodo dei Mondiali di calcio del 2014. Il giornalista/fotoreporter Luigi Spera, brasilianista ed esperto di favelas carioca, ha voluto immergersi nella situazione locale, per raccontare la realtà nascosta dalla propaganda ufficiale e dalla rappresentazione spesso per stereotipi della quotidianità brasiliana e carioca. Trasferitosi per alcuni mesi a Rio de Janeiro ha seguito tutte le proteste e le manifestazioni in strada di quei giorni per raccontare, sperimentandola, anche la dura repressione della polizia. Ha poi approfondito le condizioni ‘imposte’ al popolo delle favelas e dei senzatetto per lo svolgimento dell’evento internazionale. Altri due settori della società (favelados e senzatetto) a ‘pagare’ insieme ai manifestanti, il prezzo più alto del mondiale Fifa. Quello che Spera presenta nel corso della conferenza, è un portfolio fotografico, alcuni video documentari e un articolato web reportage. Materiale che viene presentato dall’autore insieme a 10 scatti in bianco e nero che saranno in esposizione a parete. Un complesso ed emozionante viaggio attraverso l’asfittica realtà quotidiana e le aspirazioni a una vita migliore del popolo del Brasile, uno dei luoghi al mondo dove più evidenti e drammatiche sono le feroci contraddizioni della contemporaneità globalizzata.
Luigi Spera, campano classe 1982, è giornalista professionista dall’età di 25 anni. Tra il 2002 e il 2012 si dedica alla cronaca nera e giudiziaria nella sua regione per un quotidiano campano. Nello stesso periodo collabora con alcune testate nazionali tra cui Il Mattino e L’Unità.
Laureato in Scienze Politiche, consegue un “Master in Giornalismo Internazionale” e successivamente si specializza in “International Security Studies” come analista geopolitico. Tra il 2012 e il 2014, ha varie esperienze come giornalista ‘embedded’, a seguito delle truppe Nato, in Afghanistan e in Kosovo. Da freelance segue gli sviluppi della crisi siriana con un viaggio in Medio Oriente nel settembre 2013.
Da molti anni rivolge grande attenzione alla cultura e alla società del Brasile, passione che lo porta a concentrarsi sui fenomeni delle favelas, del crimine organizzato e delle politiche di sicurezza pubblica, soprattutto della città di Rio de Janeiro. Un lungo e approfondito studio dal quale nasce un libro in pubblicazione a gennaio 2015.
Trasferitosi per alcuni mesi a Rio de Janeiro nel 2014, ha coperto per l’intero periodo gli eventi legati al Mondiale di Calcio Brasil 2014 con numerose inchieste, pubblicazioni di articoli, reportage, fotoreportage e videoreportage per raccontare la realtà del Paese ‘dietro’ la coppa del mondo di calcio, pubblicati per le maggiori riviste e giornali italiani. Come giornalista e fotoreporter freelance pubblica con Il Fatto Quotidiano, Limes, Il Corriere della Sera, Reset, Huffington Post, Wired, Linkiesta e altre testate nazionali. Collabora con l’agenzia fotogiornalistica Controluce/Afp.
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