È con piacere che inauguriamo nuovamente MACAO, centro per le arti, la cultura e la ricerca di Milano. Un grande esperimento di costruzione dal basso di uno spazio dove gli artisti e i cittadini possono riunirsi per inventare un nuovo sistema di regole e sperimentare nuovi linguaggi comuni. Un laboratorio politico-culturale che partendo dal coinvolgimento di centinaia/migliaia di cittadini attivi vuole attivare nuove forme di democrazia reale.
Sabato 5 maggio abbiamo liberato la Torre Galfa riqualificando e rendendo vivo uno spazio privato che da 15 anni era stato abbandonato. L’occupazione ha messo in evidenza con forza come logiche speculative e di profitto governano di fatto questa città. Siamo stati sgomberati dalle forze dell’ordine, ignorando la volontà di migliaia di cittadini di autodeterminarsi creando un nuovo spazio comune dove confrontarsi e relazionarsi. Abbiamo deciso di restare lì, di fare un presidio permanente in via Galvani, per continuare a denunciare lo scandalo legato all’impero finanziario di Ligresti e per riorganizzarci all’aperto favorendo nuovamente la partecipazione della cittadinanza.
Se il privato persegue solo logiche di profitto, il pubblico e chi dovrebbe amministrare il bene pubblico ha di fatto fallito il suo compito. Politiche economiche e sociali al servizio di un sistema neoliberista che privilegia pochi a danno di molti hanno impoverito questo paese. L’assenza di politiche culturali ha aggravato la situazione desertificando culturalmente e socialmente questo paese. Gli spazi culturali sono stati abbandonati e resi vuoti svalutando un patrimonio artistico di enorme valore.
È per questo che oggi 19 maggio Macao ha deciso di liberare e ridare alla cittadinanza palazzo Citterio. Vogliamo creare un luogo aperto, vivo e accessibile dove l’arte venga vissuta come bisogno primario dell’essere umano. Palazzo Citterio è da molti anni parte di un progetto di grande rilancio culturale che coinvolge l’accademia di Brera e la Pinacoteca. Tale ristrutturazione non è mai partita per colpa di un uso strumentale e corrotto dei commissariamenti pubblici nella logica dei grandi eventi.
Macao propone qui un processo del tutto differente e innovativo: vuole restituire alla città chiarezza su come i fondi pubblici sono gestiti, vuole mettere in discussione e non dare per scontato il progetto che si andrà ad attuare e, soprattutto, vuole aprire un laboratorio di idee e pratiche per cui sarà la cittadinanza stessa a ripensare Palazzo Citterio.
Viva Macao e buon lavoro a tutti.
Siamo una rete di soggetti che stanno operando fianco a fianco all’interno di questa lotta: Nuovo Cinema Palazzo di Roma, Teatro Valle Occupato di Roma, Sale Docks di Venezia, Teatro Coppola di Catania, l’Asilo di Napoli, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo