Dal 4 al 30 maggio | l’Asilo
LE JOLI MAI
il 1968 in 14 film
In apertura di The Dreamers, il film che Bernardo Bertolucci ha dedicato al Maggio francese, in un montaggio che confonde fluidamente ricostruzione filmica e immagini di repertorio, un gruppo di manifestanti è assiepato sulle scale della Cinémathèque française, a Parigi. Qualcuno volantina, altri arringano (c’è il mitico Jean-Pierre Léaud/Antoine Doinel), una ragazza è incatenata ai cancelli della struttura; di lì a poco una carica della polizia li disperderà, almeno per un po’.
Siamo nel febbraio del 1968, il governo francese ha appena deciso di non rinnovare l’incarico di direttore della Cinémathèque a Henri Langlois, suo storico fondatore e animatore. Le motivazioni ufficiali sono di carattere finanziario, ma il dissidio riguarda pienamente la dimensione di politica culturale del suo lavoro. Langlois è un mito per i cinefili francesi. Interpreta il suo ruolo in maniera rivoluzionaria, intendendo la Cinémathèque non come semplice luogo di conservazione, di deposito di film, ma come luogo in cui i film possono prendere nuova vita. Tiene insomma più che altro a mostrarli, a farli vivere attraverso la proiezione; non solo i film belli o i film “giusti”, ma tutti i film, vecchi e nuovi, di ogni genere e provenienza. Alle sue proiezioni si è formata una generazione di registi, praticamente l’intera Nouvelle Vague, che ha imparato il cinema innanzitutto guardando quello degli altri.
Per questo il tentativo di estromissione di Langlois (e dei suoi collaboratori più stretti) provoca una sorta di sommossa. E sono proprio i registi a guidarla. Godard e Truffaut realizzano uno spot di solidarietà, vengono promossi stati generali del cinema. Una manifestazione con tremila persone viene caricata dalla polizia: tra i feriti, lo stesso Godard. La Cinémathèque viene chiusa (lo immortala Truffaut in Baci rubati, aprendo il film, dedicato a Langlois, con una inquadratura della struttura chiusa dai sigilli), ma intanto le manifestazioni di solidarietà e protesta si sono estese al di fuori della Francia: cineasti e produttori solidali da tutto il mondo proibiscono alla nuova direzione la proiezione delle copie dei loro film in deposito alla Cinémathèque.
Intanto qualcosa è nell’aria, il Maggio è alle porte.
E allora ci siamo chiesti: che cosa avrebbe fatto Henri Langlois per ricordare, esattamente mezzo secolo dopo, il Maggio 1968? Avrebbe mostrato cinema – cos’altro? – il più possibile, il più vario possibile. Da qui Le joli mai, il nostro omaggio “obliquo”, ostinatamente cinefilo (forse feticista!), ai cinquant’anni del Sessantotto: 14 film in 13 serate lungo il mese di maggio, non necessariamente politici, non necessariamente militanti, con l’unico legame di essere stati realizzati in quell’anno fatale, la cui turbolenza informava di sé autori di ogni età e provenienza. E perciò Polanski e Leone, Romero e Bertolucci, Cassavetes e Monicelli, Giuseppe Colizzi e Stanley Kubrick, Damiano Damiani e Blake Edwards, Bava e Truffaut, Herzog e Welles…
È il 2 maggio 1968 quando il governo francese si arrende e Langlois viene reintegrato alla direzione della Cinémathèque. Quello stesso giorno all’università di Nanterre cominciano violente contestazioni, che crescono rapidamente raggiungendo il cuore di Parigi.
Il programma di Le joli mai
Venerdì 4 maggio ore 20:30
Rosemary’s Baby
di Roman Polanski (USA, 137’, v.o. sott. it.)
Martedì 8 maggio ore 20:30
C’era una volta il West
di Sergio Leone (Italia, 167’)
Mercoledì 9 maggio ore 20:30
La notte dei morti viventi
(The Night of the Living Dead) di George A. Romero (USA, 96’, v.o. sott. it.)
Giovedì 10 maggio ore 20:30
Partner
di Bernardo Bertolucci (Italia, 105’)
Venerdì 11 maggio ore 20:30
I quattro dell’Ave Maria
di Giuseppe Colizzi (Italia, 132’)
Martedì 15 maggio ore 20:30
Il giorno della civetta
di Damiano Damiani (Italia, 107’)
Giovedì 17 maggio ore 20:30
Volti
(Faces) di John Cassavetes (USA, 130’, v.o. sott. it.)
Venerdì 18 maggio ore 20:30
2001: Odissea nello spazio
(2001: A Space Odyssey) di Stanley Kubrick (GB, 141’, v.o. sott. it.)
Mercoledì 23 maggio ore 20:30
La ragazza con la pistola
di Mario Monicelli (Italia, 102’)
Giovedì 24 maggio ore 20:30
Hollywood Party
(The Party) di Blake Edwards (USA, 99’, v.o. sott. it.)
Venerdì 25 maggio ore 20:30
Diabolik
di Mario Bava (Italia, 105’)
Martedì 29 maggio ore 20:30
Storia immortale
(Une histoire immortelle) di Orson Welles (USA, 58’, v.o. sott. it.)
+
Segni di vita
(Lebenszeichen) di Werner Herzog (RFT, 90’, v.o. sott. it.)
Mercoledì 30 maggio ore 20:30
Baci rubati
(Baisers volés) di François Truffaut (Francia, 90’, v.o. sott. it.)
All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.