Dal 23 al 26 maggio 2019 | l’Asilo

Inventare l’opera. Atto pratico

Lab spin-off Ettore Massarese

Non esiste un racconto o un discorso di teatro – e sul teatro – senza provare a intrecciare un nuovo, vivido rapporto filiativo con l’altro. Non esiste un principio, uno svolgimento ed una fine, solo una trama o un canovaccio. Tutto sgorga liberamente, frantumando i tabù, i miti e i riti di una vecchia logica teatrale.
Ecco, la necessità di allontanarsi da una rassicurante passività imitativa dei modelli tramandati; e si misura – idealmente e concretamente – con la sperimentazione di una pratica attoriale come racconto di una storia, bozza di una condizione, di uno stato d’animo. Una situazione.
I personaggi si uniscono per dare vita a S/IN-contri, mutamenti nel gioco teatrale. Il palcoscenico manca. È l’amore verso il gesto, verso il movimento, verso il suono, a non dover rimanere fine a se stesso, ma si salda alla realtà attraverso un sempre presente impegno civile.

Il programma
Giovedì 23 ore 18 -21 (Refettorio)
Venerdì 24 ore 19 -22 (Refettorio)
Sabato 25 ore 18-21 (Refettorio)
Domenica 26 ore 18 -21 (Refettorio)

Come partecipare
Invia una e-mail con oggetto: “Iscrizione Laboratorio” a spinofflab@gmail.com specificando nome, cognome, e-mail e recapito telefonico.

A l’Asilo tutte le attività sono a contributo non obbligatorio finalizzato esclusivamente a renderle possibili. Per questi quattro giorni intensivi, il contributo suggerito ad ogni partecipante è di 40 euro.

Il lab è aperto a un massimo di 20 partecipanti

ETTORE MASSARESE, fondatore negli anni 70 del Centro sperimentale di Arte Popolare, elegge a suoi riferimenti Brecht e Artaud. Se dal primo apprende una forte connessione con la realtà circostante e l’importanza dell’essere in essa radicati, dal secondo coglie l’importanza del narrare questa stessa realtà in chiave deformante, attraverso gli occhi dell’artista. Nelle scritture di Massarese si rivelano influenze provenienti dalle avanguardie storiche, ma al contempo si ritrovano anche le maschere della tradizione napoletana ottocentesca. Con il suo primo lavoro Teatro (1971) tentò di impostare un discorso teatrale tra il civile e il politico, continuando poi con Foemina, con il Don Giovanni o il convitato di pietra (’72) e con Povera Alcesti! o il Discorso sul Mito (’74). Nella teatrografia di Massarese si ricordano inoltre: Romeo e Giulietta, ovvero l’impossibilità di essere gentili (’76), Un sogno bruscamente interrotto (’77), La favola di Orfeo ovvero Pulcinella all’inferno (’79), Farsa (’80), La Maschera ed il suo amico il diavolo (’82), Le stanze del castello (’84), I Mari del Sud (1985-1995), Pulcinella. Il demonio e les du jeu (2001-2002), Alle soglie del Sacro (2005), Il teatro Sommerso (2009).

GIOVANNA CAPONE MASSARESE ha attraversato nella sua pluridecennale carriera tutti i generi di teatro a partire dalla stagione del teatro di ricerca degli anni ’70, quando fondò con Ettore Massarese e Antonio Neiwiller il Centro sperimentale arte popolare, formazione con la quale ha sperimentato numerosi codici espressivi spaziando dalla lingua al dialetto, dal tragico al comico (è stata la prima Pulcinella donna del teatro italiano, insignita per questo, del premio “Napoli nel Mondo”). Non mancano incursioni significative nel teatro in musica, quale ad esempio il ruolo del Soldato nell’Histoire du soldat di Stravinskij al Teatro di Corte di Napoli, produzione Teatro San Carlo, accanto a Beniamino Maggio. Da segnalare l’importante presenza accanto a Carmelo Bene nell’evento/spettacolo Viaggio nelle viscere, presenza sia dal vivo che in video/installazione nel 1986.

 

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All’Asilo i concerti, gli spettacoli, le proiezioni, gli incontri sono ad ingresso libero. È gradito un contributo a piacere che serve ad abbattere le spese minime e a dotare gli spazi dei mezzi di produzione necessari ai lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura per portare avanti la sperimentazione politica, giuridica e culturale avviata all’Asilo.