Lunedì 8 Giugno ore 15.00 

Incontro online CAOS 

All’interno del progetto Cultural and Creative Spaces and Cities

uno spazio di riflessione sulle politiche partecipate libero da logiche organizzative, dove poter far convergere le idee e alimentare il comune lavoro politico e di ricerca. 

Stiamo partecipando a un processo di riflessione all’interno del progetto Cultural Creative Spaces and Cities (https://www.spacesandcities.com/). Il progetto esplora come l’Unione Europea possa favorire processi partecipativi nell’ambito delle politiche culturali e vogliamo invitare chi sia interessat* a partecipare con noi ai momenti di riflessione!

Lunedì 8 giugno sarà dedicato alla restituzione del gruppo 1, sul biotopo.

Lo scopo di questo progetto di ricerca è dimostrare come un ottica dal basso possa aiutare a migliorare il programma Creative Europe, rendendolo più efficace in termini di democrazia e inclusione.
Partendo dall’esperienza dell’Asilo di Napoli, un bene comune urbano emergente che funge da centro culturale, dove mezzi e spazi di produzione sono resi accessibili a lavoratorx delle arti e della cultura. Ed individuare quali barriere istituzionali il programma Creative Europe crei nell’accesso ai fondi destinati all’arte per le realtà piccole/informali.

Ispirandoci alla metodologia di analisi di Gielen (2018), racconteremo l’asilo seguendo i quattro campi identifati dal Biotopo artistico, mirando a rispondere alla domanda
“Cosa serve per promuovere una carriera (artistica), soprattutto una sostenibile, a lungo termine?”

Con lo scopo di scrivere un documento da presentare alla Commissione Europea che raccolga suggerimenti per facilitare l’accesso ai finanziamenti europei, basandoci sulle storie di successi e insuccessi delle realtà piccole/informali che abbiamo raccolto.

L’Asilo sta svolgendo al suo interno un lavoro di ricerca in vista del laboratorio internazionale che si terrà il 29-30 giugno, preceduto da una giornata introduttiva il 15 giugno. 

Lo scopo dell’evento è ragionare sulle politiche culturali partecipate che potrebbero essere prodotte al livello europeo. 

I temi su cui ci stiamo muovendo sono:

  • la ricerca di strumenti con cui i programmi europei sulla cultura possano rendersi più inclusivi e partecipati, diventando accessibili alle esperienze collettive legate ai beni comuni e alle realtà culturali indipendenti. L’idea è mostrare cosa possono imparare le istituzioni dell’UE da queste realtà, e come possano rimuovere le barriere politiche, burocratiche e legali che oggi ostacolano l’accesso di queste realtà ai programmi di sostegno e finanziamento;
  • la messa in questione degli aspetti neoliberistici delle politiche culturali europee, a partire dall’ammontare ridottissimo del budget che l’Unione Europea al settore. Questo impone una discussione più generale sulla distribuzione delle risorse, perché la crisi del Covid-19 non generi narrazioni che cercano di contrapporre la cultura con altri diritti essenziali, laddove è compito primario degli Stati quello di proteggere tutti i diritti essenziali, soprattutto in una fase di emergenza;
  • il finanziamento dell’individu*-artista, oltre che degli spazi e delle organizzazioni. In particolare, si lavorerà sull’ipotesi del reddito di base, riferendosi anche a quelle visioni che lo declinano come ‘reddito di cura’. Il reddito è rivendicato da tempo, e lo è a maggior ragione oggi con l’emergenza sanitaria.L’obiettivo è trovare gli elementi comuni di queste rivendicazioni, con particolare riferimento al settore culturale, che possono essere presentati come proposte concrete di policy.

In questo processo  di ricerca stiamo sperimentando con diversi formati, abbiamo avuto qualche incontro con ospit*divers*, abbiamo stabilito gruppi di ricerca e abbiamo creato incontri di discussione aperta chiamati CAOS.

Lunedi 8 Giugno ore 15.00 sarà possibile partecipare su Zoom, scrivendo a info@exasilofilangeri.it

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