giovedì 16 giugno 2016 h 21:30 – l’Asilo

Geografie del suono #27

Nandy Cabrera

(Montevideo)

incontra

Luca Pastore / Antonio Raia

(Napoli)

 

Nandy Cabrera turntables
+
Luca Pastore sintetizzatore, campionamenti
Antonio Raia sassofono

 

Nandy Cabrera è musicista, sound designer, remixer, curatore e compilatore del progetto transmediale/mostra in vinile Revisitando Macondo, è inoltre fondatore del collettivo Club Subtropicale di stanza a Montevideo, in Uruguay.
Selectorchico ha preso forma quasi 20 anni fa dalla necessità di Cabrera di essere, in un primo momento, ospite MC per la band Plátano Macho ( 1998), e poi remixer e beatmaker.
È stato sound designer per il film festival di Buenos Aires Latinarab nelle ultime tre edizioni. In questa veste ha anche lavorato per l’indie cult film horror La Casa Muda (G. Hernandez, 2012) e per documentari come Chau Pelado (M. Presno, 2013) e Cambio de Vida (J. Platero, 2015), per citarne solo alcuni.
Nato in Svezia, da famiglia di rifugiati politici, Cabrera in seguito si trasferisce in Austria e quindi a Ginevra dove risiede per 10 anni. Venti anni fa, arrivato in Uruguay, Cabrera comincia a usare il nome Selectorchico, partendo dall’ambito hip-hop, ma poi dando forma a un piccolo movimento. Dopo essersi formato come tecnico del suono, dai 24 al 30 anni lavora al suono di molti film e videogiochi, continuando intanto a comporre canzoni. In coppia con il produttore e artista visivo Nectar, fonda il collettivo Club Subtropicale che mira a evidenziare e mescolare diversi ritmi che vanno da dembow e cumbia al candombe, afrobeat e dub, per citarne solo alcuni. Nell’ambito di Selectorchico ha anche rilasciato alcuni lavori sotto il suo altro nome d’arte Nandy Cabrera, che è un progetto più personale, meno dance floor-oriented: da segnlare il pezzo Selknam che ha vinto il premio per la composizione elettroacustica Becerra-Schmidt del 2012.
Essendo figlio di rifugiati politici, l’esperienza migratoria ha reso Nandy quello che è oggi: il suo obiettivo è rendere e produrre uno stile ambiguo e ibrido che nasca dall’intreccio di musica proveniente da diverse fonti, epoche e stili.
Nandy intende il Dub più come un metodo di lavoro che come uno stile di per sé. È la manipolazione dello spazio-tempo: la riproduzione di un suono è parte di un linguaggio musicale integrato intessuto di poliritmia, che prevede l’eco e il riverbero come immagini sonore, e la risonanza spettrale che nega il tempo lineare. In senso politico, Nandy sostiene che le metafore sovversive suggerite all’interno del Dub sono ciò che lo interessano di più.
Subtropicale è un termine che Nandy ha trovato in un atlante geografico che allude al clima. Nandy non intende il subtropicale come genere unico: si tratta piuttosto della rappresentazione di una posizione marginale di fronte la cultura continentale e dei Caraibi. L’Uruguay è in una zona relativamente isolata e sia la musica tropicale sia quella afro che si suona in questa parte del continente possiede un forte senso di identità che è sempre in relazione o si riferisce all’Africa o ai Caraibi. Ciò proviene da incroci musicali, da miscele di influenze transatlantiche, e dalla de-territorializzazione dell’identità.

Luca Pastore nasce a Milano nel 1983. Ha studiato sax alto al conservatorio di Benevento e suona il sax tenore e baritono e diversi synth autocostruiti. Nel 2009 incontra il contrabbassista Alessandro Quintavalle e insieme a Berlino danno vita al progetto ROM, un duo Ambient/Drone caratterizzato da un forte impatto sonoro, sax e contrabbasso che si scontrano al limite della free music. Nel 2010 a Druisburg si incontrano con il musicista e performer della Mutoid Waste Company, Yann Keller con il quale nasce una fitta collaborazione. Registrano “SWEET” (Zoff82/Staalplat Rec) suonato interamente con strumenti autocostruiti e partecipano a diversi festival Steampunk in Europa. Collaborano live con artisti del calibro di Hecate e dividono il palco con diversi artisti europei tra cui Spk, Dead Silence, Douglas Pearce, Frank Bretschneider, Philippe Jack.
Nel 2011 dall’incontro con Roberto Paci Dalò nasce Alluro, un progetto dedicato alle musiche del sottosuolo, un trio free jazz che mescola le sonorità della musica jewish di zorniana memoria con i tessuti sonori dell’elettronica glitch. Pubblicano il doppio cd “Acoustical Chemistry In The Sound’s Subterraneas” (21ST Records/Self) dividendo la Label con artisti importanti della scena sperimentale come Dj Spookie, Scanner ed Eraldo Bernocchi, e partecipando a svariati festival. Nel 2014 dall’incontro con Biomass, produttore della scena elettronica di Atene, pubblicano in vinile “MDOF” per l’etichetta berlinese Modal Analysys.
Sempre a Berlino hanno collaborato attivamente al progetto ZOFF82, un collettivo/etichetta composto da diversi musicisti e videomakers tra cui: Mario Conte, Climnoizer, Luca Reale, Tobias Noethen, Gerald Fiebig, Emerge, Dj2phast. Attualmente sta lavorando ad un progetto audio/video insieme al DJ e Produttore 2PHAST e il videomaker Luca Reale e ad un nuovo progetto elettronico XYZEEBRA. Ha collaborato tra gli altri con : _SEC, Aspect, Weltraum, Abstral Compost, Dj Balli, Oddatee.

Antonio Raia è nato a Napoli nel 1988. A 19 anni inizia a studiare sassofono tenore e si è laureato con lode in sassofono jazz presso il Conservatorio di Musica di Salerno, G. Martucci, nel 2013. Ha studiato e frequentato corsi di perfezionamento con molti sassofonisti e compositori, come Jerry Bergonzi, Adam Rudolph, Archie Shepp, David Ryan. Ha suonato e condiviso il palco con: Adam Rudolph, David Ryan, Decibel Ensemble, Colin Vallon, Zu, Zeni Geva, Sudoku Killer, Ensamble Dissonanzen, Lisa Mezzacappa. In conduction è stato diretto da Adam Rudolph ( New York ), Lisa Mezzacappa (San Francisco ) ed Elio Martusciello ( Roma ). Nel 2014 ha pubblicato per Auand Record “Chaos Magnum” realizzato da una collaborazione con Forefront. Nel gennaio 2015 ha pubblicato per Auand Record “infanticide” con Caterina Palazzi-Sudoku Killer. Nel aprile 2015 ha pubblicato “Stories of a vain diary ” , un concept-work di musica, foto e video, ideato e curato da lui. A partire dal 2013 è impegnato nel panorama del jazz sperimentale e free-form, a livello professionistico con concerti e performance d’arte, per oltre 90 date all’ anno tra club e festival su territorio nazionale ed europeo (Italia, Svizzera, Slovenia, Germania, Polonia, Austria Norvegia, Francia, Croazia)

Geografie del suono – incontri con musicisti in transito è un progetto prodotto dall’Asilo che mira a favorire e promuovere gli incontri all’insegna dell’improvvisazione tra musicisti di varie aree geografiche e stilistiche. Ciò avviene in un contesto – l’Asilo, appunto – che fa dello scambio, dell’interazione e del coworking tra artisti una delle sue fondanti idee guida.
https://www.exasilofilangieri.it/categoria/geografie-del-suono/

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