venerdì 31 luglio 2015 ore 19 l’asilo
Fermiamo
la sporca guerra della Turchia
contro il popolo kurdo
assemblea aperta
Erdogan, dopo la sconfitta elettorale, ha scatenato la sua vendetta contro il popolo kurdo, con la convinzione di poter nascondere in questo modo, al popolo turco innanzitutto, e alla comunità internazionale, la sua decisa svolta autoritaria.
I kurdi sono nuovamente il capro espiatorio, e il loro massacro rischia di vanificare gli sforzi che da anni essi compiono per una soluzione pacifica e politica della questione kurda.
Democrazia, convivenza pacifica, giustizia sociale, tutela del patrimonio naturale, liberazione delle donne e rispetto delle differenze: queste sono le proposte che i kurdi hanno rivolto a tutti i popoli del medioriente (turchi, arabi, yazidi, armeni, ecc..) ed è per questi valori che è nata l’esperienza di autogoverno del Rojava ed per la sua difesa che i kurdi hanno combattuto e vinto i fascisti dell’isis, a Kobane e in altre città.
A queste proposte si risponde con feroci bombardamenti contro villaggi inermi, con centinaia di arresti e detenzioni illegali, con omicidi a sangue freddo di pacifici dimostranti. E per rendere accettabile tutto questo a livello internazionale, lo stato turco presenta la sua sporca guerra come un’operazione antiterroristica contro il PKK e l’Isis, mettendo sullo stesso piano, in modo vergognoso, l’espressione politica di un intero popolo con le bande fasciste che fino ad ora la Turchia ha appoggiato, neppure tanto nascostamente.
Ancora una volta l’Europa si copre di ipocrisia, consentendo alla Turchia di massacrare impunemente e limitandosi a raccomandare di…non eccedere!!!
Fino a quando l’Europa non avrà il coraggio di cancellare il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche, la Turchia si sentirà legittimata a massacrare bambini, vecchi, donne, uomini.
Fino a quando il leader riconosciuto del popolo kurdo, Abdullah Ocalan, sarà detenuto ed isolato, i turchi si sentiranno legittimati ad ignorare ogni proposta di pace e di soluzione pacifica.
Protestiamo ovunque contro la guerra sporca della turchia contro il popolo kurdo;
Fermiamo il massacro di civili inermi, gli arresti illegali, gli omicidi a sangue freddo;
Imponiamo all’Europa di cancellare il PKK dalla lista delle organizzazioni, terroristiche;
Chiediamo la liberazione di Ocalan e l’immediata fine del suo isolamento;
Sosteniamo il Rojava e l’autogoverno dei popoli del medioriente, a cominciare dalla ricostruzione della eroica città di Kobane;
Chiediamo a tutti i democratici e alle donne e agli uomini di buona volontà di fare propria questa battaglia di civiltà e di libertà.