Cure alternative alla paura

L’Asilo ai tempi del Coronavirus

Partiamo dal fatto che di certezze scientifiche sull’epidemia di coronavirus ce ne sono poche e che questo dato impone molta prudenza.

Tuttavia, per quanto ci riguarda, delle certezze sembrano esserci.

– esistono fasce deboli della popolazione verso le quali è giusto e opportuno assumersi delle responsabilità, contribuendo a limitare le possibilità di contagio: anziani e lavoratori precari in primis;

– il sistema sanitario rischia il collasso per colpa innanzitutto di una scellerata politica di tagli che va avanti da anni, chiudendo interi reparti e riducendo il numero dei pronto soccorso e dei reparti di terapia intensiva sul territorio cittadino nonché il numero dei posti letto, favorendo invece il privato a discapito del pubblico, cosa che sta già ricadendo pesantemente innanzitutto sulle spalle dei lavoratori del settore e, di conseguenza, sugli ammalati. Ciò soprattutto nelle regioni già economicamente svantaggiate, che il regionalismo differenziato rischia di lasciare ancora più indietro;

– a fronte di provvedimenti statali così massicci, l’attenzione e gli interventi nei confronti degli effetti devastanti del danno ambientale sulla salute restano relegati a numeri paradossalmente ridicoli;

– ancora una volta si rivela l’abitudine a considerare, nel nostro paese, l’attività artistica e culturale come qualcosa che, semplicemente, non esiste, nel momento in cui non fa o non vuole far parte di un’ottica capitalista;

– il potere finanziario e mediatico sta approfittando di questa situazione per specularci sopra, ribadendo – se ce ne fosse bisogno – la natura rapace del neoliberismo che ha pervaso la società ormai da decenni;

– le angosce e le sensibilità individuali possono polverizzare definitivamente qualunque tentativo di ricostruzione delle relazioni interpersonali, alimentando sospetto, diffidenza, paura dell’altro, razzismo, come rischia di fare anche il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, se accolto senza la lucidità critica che anche (e soprattutto) momenti come questo impongono.

Intrecciando tutte queste ragioni abbiamo deciso di:

posticipare a data da destinarsi gli eventi che prevedono grandi afflussi e limitare, se necessario, la partecipazione a eventi con una ristretta partecipazione di pubblico: questo sempre dopo essersi confrontati con chi ha proposto le iniziative;

– continuare a ospitare prove e laboratori laddove prevedano numeri limitati in ambienti sufficientemente grandi e invitare i partecipanti a un comportamento responsabile, rimodulando gli esercizi in modo da evitare comportamenti a rischio;

– continuare ad approfondire e discutere insieme, alimentando la tensione alla cura e alla solidarietà, negli usuali momenti di incontro e riflessione politica dell’Asilo.

Restiamo umani e responsabili.