Da ormai più di 60 giorni, l’ex Asilo Filangieri, oggi rinominato Asilo della Conoscenza e della Creatività, è il luogo dove si va consolidando una pratica di gestione condivisa e partecipata di uno spazio pubblico dedicato alla cultura.
Fin dall’inizio la moltitudine di artisti, operatori, ricercatori, studenti, esperti del settore culturale e liberi cittadini che hanno occupato e rianimato quello che prima era un non luogo, un enorme spazio vuoto e privo di identità, sede dell’ennesima Fondazione degli sprechi soggetta all’esclusivo arbitrio del potere politico-partitico, ha sentito l’esigenza di contrapporre all’immobilismo istituzionale un processo costituente di autodeterminazione (leggi Il re è nudo).
Pratica ormai consueta che sta alla base di tale processo e su cui si fonda l’autogoverno dell’Asilo è l’assemblea di gestione, aperta a tutta la cittadinanza, che si riunisce settimanalmente e nella quale si affronta la gestione ordinaria degli spazi in merito alla programmazione, alla comunicazione e alla logistica; si confrontano le esigenze culturali della comunità; si accolgono e si discutono le proposte artistiche, culturali, di autoformazione e di socialità da condividere; ci si accorda riguardo l’uso temporaneo degli spazi in base alle diverse esigenze artistiche e culturali dei singoli, dei gruppi e della collettività; si rendono pubblici i bilanci derivati dall’autofinanziamento.
Le decisioni dell’assemblea vengono prese generalmente sulla base del consenso e mai per maggioranza.
L’assemblea è aperta a tutti coloro che vi partecipano: chiunque può attraversare lo spazio e il percorso politico dell’Asilo, nella sua totalità o in un suo segmento, a partire dalla condivisione del processo e dalla partecipazione alle sue espressioni. Riteniamo che il modo migliore per comprendere gli intenti e le dinamiche interne e contribuire al processo costituente dell’Asilo sia la partecipazione attiva e la presenza fisica.
L’assemblea di gestione è anche il momento in cui confluiscono gli aggiornamenti sui lavori dei tavoli settimanali di approfondimento, in cui si producono documenti informativi, di produzione politica e culturale, di connessione e cooperazione con altri movimenti nazionali; due i tavoli di lavoro avviati a cui è sempre possibile prendere parte:
– un osservatorio sulle politiche culturali, in cui si analizzano e monitorano le criticità e lo stato dell’arte e della cultura locale, nazionale e internazionale, a partire dall’analisi critica delle istituzioni pubbliche culturali tipiche della democrazia rappresentativa e della politica dei grandi eventi, individuando strumenti di intervento che favoriscano la partecipazione attiva della cittadinanza (leggi Fuori!);
– un tavolo sulla creazione di un centro di produzione indipendente in cui si elaborano le proposte per un progetto condiviso di trasformazione degli spazi dell’Asilo in una vera e propria casa di produzione culturale fondata su una struttura giuridica che ne rivitalizzi il senso di un bene di pubblica utilità e lo tuteli nel tempo dalle ingerenze del potere politico-partitico e dalle logiche del mercato e del profitto. Superando la dicotomia tra proprietà pubblica e privata in favore della promozione di una proprietà collettiva, la proposta dell’Asilo alla cittadinanza e alle istituzioni si basa sulla figura dell’ “uso civico di un bene comune” in cui, individuata una comunità di riferimento (lavoratori e operatori culturali dello spettacolo, dell’immateriale e della conoscenza) e una destinazione d’uso (centro di produzione e fruizione della cultura), l’ente proprietario (il Comune di Napoli) cura la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile senza interferire nella gestione delle attività autogovernate collettivamente dagli abitanti dell’Asilo.
Da qui la necessità di dotare l’Asilo dei mezzi di produzione materiali e immateriali per le arti e i saperi, per dar vita a un progetto di co-working in cui scambiare relazioni e competenze e in cui mettere a disposizione di tutti i coabitanti una serie di servizi comuni: strumentazioni per l’audiovisivo, luminotecnica, attrezzature per mostre, istallazioni e convegni, palchi e praticabili, ma anche ufficio stampa, consulenza amministrativa e legale, fundraising, assistenza alla progettazione dei bandi comunitari, fino alle più semplici attrezzature da ufficio, fotocopiatrici, computer con scanner e stampanti, fax, connessione wi-fi.
Nell’arco di questi primi 60 giorni di vita dell’Asilo della Conoscenza e della Creatività, l’ampia riconnessione e cooperazione dei lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale e quelli della conoscenza ha incentivato un processo di soggettivazione politica. Sempre più forte e consapevole del proprio fondamentale ruolo all’interno di una società da ricostruire e rifondare, questa macro categoria di lavoratori atipici e intermittenti struttura e porta avanti, attraverso una nuova rete nazionale, l’affermazione e il riconoscimento dei propri diritti fondamentali, in un mercato del lavoro privo di regole e tutele. (Leggi Spunti di riflessione sul lavoro immateriale)
Tutti i martedì alle ore 18,00 partecipa all’assemblea aperta per la costruzione del centro di produzione indipendente
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