SABATO 1 GIUGNO
partecipiamo all’ASSEMBLEA #2 della

COSTITUENTE DEI BENI COMUNI 

all’ Ex Colorificio Liberato di Pisa

con Ugo Mattei, Salvatore Settis, Paolo Maddalena e tutti i movimenti in lotta per i beni comuni

Continua senza sosta il percorso della Costituente dei beni comuni, la commissione aperta che vede confrontarsi movimenti e giuristi, in una inedita e nuova collaborazione.

Dopo le tappe del Teatro Valle Occupato e dell’Aquila, sabato 1 giugno la Costituente approda all’ex-Colorificio Liberato di Pisa per trattare la questione della proprietà.

Ritorna infatti oggi determinante comprendere come possano essere interpretati alcuni concetti fondamentali della nostra Costituzione, per lo più inattuata in molti suoi passaggi, come la “funzione sociale della proprietà privata” (artt. 42 e 43). Ma è sempre più necessario affrontare anche i temi e i limiti che pure proprietà pubbliche e demaniali pongono allo sviluppo della libera espressione e dignità della cittadinanza, così come dei diritti fondamentali degli individui.

Ridefinire il concetto di proprietà a partire dalle esperienze di movimento che ne vivono i limiti, e che ne sperimentano da anni e nel quotidiano le conseguenze sotto forma di privazione e di sottrazione, necessita oggi più che mai – in tempi in cui la crisi strangola sempre di più – di una riflessione e di una rilettura in termini giuridici che sappiano confrontarsi con le spinte territoriali.

Tre gli obiettivi della “Costituente dei beni comuni”, secondo il suo promotore Stefano Rodotà: «formulare una nuova disciplina del diritto di proprietà, già in parte elaborata dalla Commissione nel 2007, provando a definire la categoria dei beni comuni e a superare così la categoria tradizionale della proprietà; perfezionare alcune proposte di legge sui beni comuni, il reddito, il testamento biologico, il territorio e la disciplina delle proposte di legge di iniziativa popolare; e istituire quella che con Gaetano Azzariti definiamo una “convenzione per la democrazia costituzionale” che dovrebbe contribuire a rafforzare, appunto, la nostra democrazia costituzionale». (il manifesto). Ci sembra che in questo quadro non possano avere un ruolo marginale due diritti: il “diritto alla città” e il “diritto al lavoro”. Su questi (e soprattutto sul primo, vogliamo in questa sede soffermarci.

Continua a leggere Eddytoriale 157 Due diritti per la”ri-costituente”: la città e il lavoro

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