sabato 30 aprile 2016 ore 21:30 – l’Asilo
Concerto del Ninehundred Ensemble
direttore: Simone Veccia
musiche di Frank Zappa, Bill Evans, Bela Bartok, Matteo Pittino, Carla Rebora, Carla Magnan
linguaggi musicali dal ‘900 a oggi
Bela Bartok: Petite suite*
Bill Evans: Waltz for Debby*
Frank Zappa: Music for Low Budget Orchestra*
Matteo Pittino: Over the Forsaken Landscape
Carla Rebora: Parlami di sogni
Carla Magnan: Interferenze
(*trascrizioni di Simone Veccia)
Ninehundred Ensemble di Roma
flauto: Alessandro Avallone
clarinetto: Ermanno Veglianti
percussioni: Daniele Di Pentima
pianoforte: Francesco Internullo
violino: Francesca Nigro
violoncello: Luca Andretti
La Musica contemporanea è quella categoria in cui rientra ciò che si riconosce nella storia secolare della musica occidentale e ne rappresenta – o insiste a rappresentarne – la continuazione nell’attualità. Tuttavia oggi la sua identità è messa ampiamente in crisi e richiede un confronto con le molteplici sollecitazioni che riceve e, talvolta, subisce. In questo quadro si inserisce il concerto dell’Ensemble di Roma diretto da Simone Veccia, che propone per disseminAzioni un programma in cui trovano posto opere di compositori italiani in attività assieme a trascrizioni di brani di musicisti che hanno fatto la storia del jazz e del rock, come Frank Zappa e Bill Evans.
Simone Veccia Diplomato in composizione con A. Cusatelli e laureato in lettere con M. Bortolotto, con il quale discute una tesi sperimentale di carattere storico-musicale sulle tecniche vocali dell’ottocento. Perfeziona gli studi di direzione d’orchestra presso la Jiulliard di New York. Dopo aver diretto stabilmente il coro dell’Upter dal 1991 al 1994, fonda nel 1998, in collaborazione con l’associazione culturale Musica e Arte, la Piccola Orchestra ‘900. Alla guida della giovane orchestra inizia un’intensa attività concertistica maturando un vasto repertorio di opere, balletti e musica da camera. Nel 2001 viene invitato al Cantiere Internazionale D’arte di Montepulciano dove alla guida dell’Orchestra del Royal Nothern College of Music di Manchester dirige la prima esecuzione assoluta del balletto “Inni Omerici” di F. Antonioni. Curatore artistico di numerose manifestazioni è dal 2003 (I edizione) il direttore artistico del festival musicale Cantiere Musica. Nello stesso anno, sempre alla guida della Piccola Orchestra ‘900, dirige un concerto in diretta radiofonica all’interno della trasmissione Radio 3 Suite. Numerose le direzioni di prime esecuzioni assolute: “Messa per la notte di natale” di Corsi, Bernardini, Gabrieli, Ghigo, Scardino e “Cafè 900” di Bernardini nel 2004; “The Man-of-War-Hawk” di Corsi, “I Started Early-Took my Dog” di Bernardini nel 2005; “Et ecce audio vocem” di Bernardini nel 2006; “Due Madri” di Gabrieli nel 2007. Nel 2007 dirige per -Anguillara Summer Festival- “Don Giovanni”, “Il Barbiere di Siviglia”, “Don Pasquale”. Nel 2008 “La Traviata” in forma concerto. Nel 2009 “Rigoletto” in forma concerto, “Petite Messe Solennelle” di Rossini. Nel 2010 “Cavalleria Rusticana”. Nel 2012 “Histoire du soldat”. E’ direttore artistico del Concorso di Composizione Musica e Arte e del festival annuale Cantiere Musica. Attualmente è docente presso il Conservatorio Antonio Scontrino di Trapani.
Matteo Pittino (Udine, 1958). Ha studiato con D. Zanettovich, M. Sofianopulo, A. Guarnieri e G. Giuliano, diplomandosi in musica corale e direzione di coro e, presso il conservatorio di Milano, in composizione e composizione elettronica. Ha studiato inoltre pianoforte e, con F. Gallini e J. Kalmar, direzione d’orchestra. La sua produzione comprende lavori per coro e per orchestra, composizioni cameristiche per diversi organici, per strumento solo, per voce, per strumenti con nastro magnetico o live electronics, per nastro magnetico solo; ha ideato, scrivendone le musiche, spettacoli per il teatro e la danza; è autore di testi poetici, di revisioni e trascrizioni. La sua musica è stata eseguita presso numerose sedi e istituzioni italiane ed estere, come ad esempio: L’Aquila, La Terra Fertile; Pisa, Arsenalemusica; Trieste Contemporanea; Milano, Il Giardino della Musica, I Concerti nel Chiostro; Roma, Accademia di Spagna, Discoteca di Stato, Parco Archeologico del Teatro di Marcello; Udine Contemporanea, Camino Contro Corrente, Risuonanze; Palermo, Il Suono dei Soli; Darmstadt, Ferienkurse für neue Musik; Madrid, Auditorio Nacional, e molte altre. E’ docente di composizione presso il conservatorio. Le sue opere sono pubblicate da TauKay e ArsPublica.
Carla Rebora. Nata a Genova nel 1973, torinese d’adozione, di stanza ad Asti, Carla Rebora si è diplomata in Pianoforte sotto la guida di Anna Maria Bordin e in Composizione al Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria nella classe di Paolo Ferrara. Dopo un breve periodo di approfondimento con Daniele Bertotto, si è perfezionata con Mauro Bonifacio alla Fondazione Romano Romanini di Brescia.
Ha studiato con Azio Corghi ottenendo il Diploma di Merito all’Accademia Musicale Chigiana nel 2001 e il Diploma di Alto Perfezionamento, con il massimo dei voti, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma nel 2003.
I suoi lavori sono stati eseguiti in importanti sale quali il Teatro Dal Verme e la Palazzina Liberty di Milano, il Teatro Verdi di Firenze, l’Auditorium “Parco della Musica” e la Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, il Circolo della Stampa, il Conservatorio Verdi e il Piccolo Teatro Regio di Torino, l’Accademia Musicale Chigiana e il Teatro dei Rozzi di Siena, il Teatro Comunale e l’Auditorium Pittaluga di Alessandria, il Castello di Joviac in Ardèche, l’Auditorium dell’Università della Georgia ad Athens, la Imperdible di Sevilla.
Proficua e assolutamente originale è la sua collaborazione con la collega Carla Magnan. Insieme hanno già scritto Hymnen (2004) e il corto d’opera L’aurea d’Amore.
Carla Magnan. Compositore e didatta, si è diplomata in composizione, pianoforte e clavicembalo nel conservatorio “N. Paganini” di Genova, perfezionandosi in seguito all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Roma) sotto la guida di Azio Corghi, all’Accademia Chigiana (Siena)…
Mario Gamba ha scritto su Amor dov’è la fé per viola sola: …è qualcosa di sapiente e di amabile, ratio e eros vi confluiscono nella stessa misura (ma noi sappiamo, ormai, che non sono facoltà divise né tantomeno contrapposte)… il gioco con i modelli romantici e con alcune movenze “di scuola” è arguto assai, poi (ricorrentemente) tutto si scioglie – c’è dell’abbandono – in quello stare nel moderno, nell’oggi, che è dato dalle melodie che si arrestano si perdono cercano vie dove il suono in quanto libero suono intende affermare i suoi diritti…
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