venerdì 13 febbraio 2015 h 17.30
CON IL CUORE A KOBANE
incontro con ZeroCalcare
e dibattito sulla battaglia curda contro l’Isis
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Intervengono:
:: ZeroCalcare (autore del fumetto sul Kobane giunto alla terza ristampa su L’internazionale)
:: Antonello Petrillo (docente di Sociologia presso l’università suor Orsola Benincasa)
:: Amar Abdallah ( presidente comunita islamica di napoli e imam della moschea di corso lucci)
:: Carmine Piscopo (Assessore del comune di Napoli all’urbanistica e alla democrazia partecipativa)
:: Carmine Malinconico (Associazione Azad)
:: Coordinamento studenti medi Kaos
:: Melinda di Matteo (Assessore II Municipalità)
:: Massimiliano Voza (Sindaco di Santomenna)
:: Davide Massitani (rojava calling)
:: Egidio Giordano e Luca Manunza
I partecipanti al dibattito illustreranno aspetti diversi del supporto alla resistenza di Kobane.
Il dibattito sarà aperto dai docenti presenti che definiranno il quadro geopolitico e sociale nel quale si inserisce questa storia partigiana e lo stesso fenomeno dell’Isis.
I membri della staffetta (tra cui lo stesso ZeroCalcare) racconteranno attraverso punti di vista differenti l’esperienza diretta vissuta al confine turco-siriano nelle fasi differenti della guerra.
I rappresentanti istituzionali sono stati invitati al fine di lavorare per la costruzione di patti di amicizia tra la città di Napoli e le città curde coinvolte nel conflitto, in particolare con Suruc-Kobane e anche al fine di costruire ponti umanitari efficaci che permettano aiuti concreti, invio di medici e farmaci soprattutto nei campi e nella distrutta kobane
Il coordinamento di studenti medi sta invece lavorando a progetti nelle scuole volti alla raccolta di aiuti materiali e all’informazione reale sui fatti che avvengono in kurdistan.
L’associazione Azad presenterà invece la petizione europea per la liberazione di Ocalan che si chiude proprio il 13 febbraio con la consegna delle firme a Strasburgo.
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Dopo 134 giorni di resistenza Kobane è stata liberata dall’occupazione del califfato. I due eserciti curdi di autodifesa, quello misto (YPG) e quello femminile (lo YPJ), nonostante la carenza di armi e mezzi al cospetto di quelli detenuti dall’Isis, sono riusciti a sancire l’autonomia della città e a preservare lo straordinario esperimento di democrazia rappresentato dal Rojava. Hanno fatto tutto questo nella più assoluta solitudine internazionale, sfidando l’esercito turco che senza alcuna remora permetteva il passaggio alla frontiera turco-siriana alle bande dell’Isis e non ai partigiani e rompendo il muro di silenzio che aleggiava sulla battaglia di Kobane ai primordi della resistenza.
Dall’italia, alcuni centri sociali e realtà di movimento hanno dato il via qualche mese fa ad una staffetta (aperta proprio da una delegazione napoletana) che ha garantito una costante presenza internazionale tra Suruc e Kobane e che ha dato un aiuto concreto sia in termini materiali che di comunicazione. Oggi quella staffetta non si ferma con la liberazione, ma rimodula il suo lavoro in vista della ricostruzione di Kobane. Siamo fermamente convinti che l’appoggio alla resistenza curda sia la più efficace modalità di contrapposizione al terrorismo fascita dell’Isis e che il riconoscimento del Rojava come un virtuoso esperimento di autogoverno che garantisce libertà e democrazia nel mezzo del deserto e della barbarie, è una sfida alla quale non possiamo sottraci, soprattutto perchè si gioca alle pensivi dell’Europa. Gli attentati di parigi hanno destabilizzato il vecchio continente colpendolo al cuore in modo efferato. Dopo tutta la retorica che si è prodotta attorno alla morte dei vignettisti non possiamo più accettare atteggiamenti ambigui e o/ o repressivi nei confronti dei kurdi, che da soli hanno respinto il Daesh, indebolendone sensibilmente le forze militari.