CHANGÒ E LE MUSE

Residenza teatrale di Alina Narciso
in collaborazione con Valerio Virzo

giovedì dalle 14 alle 18
a partire dal 27 febbraio 2014

La proposta di residenza nasce dall’aver individuato nell’ex Asilo Filangieri l’unico “luogo” non dominato dalle logiche di mercato, una “comunità” di creazione artistica fuori dalle logiche della “produzione  teatrale” così come la conosciamo, con le sue necessità di adeguamento al pensiero dominante ed unico, che hanno ormai invaso in maniera pervasiva tutto il mondo “culturale”. Le pratiche artistiche contemporanee tematizzano e hanno ormai incluso nell’ideologia della società occidentale, nel pensiero unico, finanche i gesti sovversivi e/o trasgressivi o le tattiche critiche facendole diventare parte integrante del loro stesso statuto, a patto che si “adeguino” alle leggi di mercato. In tale contesto, essendo venute meno anche le “comunità di riferimento”, il rischio è la perdita di motivazione del proprio “fare artistico”; l’ex Asilo Filangieri, con le sue pratiche, sembra cercare un’alternativa a quella che potremmo chiamare un’afasia collettiva colorata di “trasgressivo”.

La proposta di residenza vuole innanzitutto costruirsi come un dialogo articolato sulle interrogazioni che agitano i nostri sonni e la parte più profonda del nostro essere “creatori” in una società che sembra poter tranquillamente fare a meno di noi e nella quale il destino del teatro sembra essere/o tornare ad essere solo l’intrattenimento e il ruolo del teatro (non commerciale) sembra ormai del tutto “marginale ”. Continuare a “fare teatro” facendo finta che tutto ciò non esista, che non sia in crisi lo “statuto” stesso del fare teatrale così come l’abbiamo conosciuto finora, è una possibilità, che per spirito di sopravvivenza tutti più o meno frequentemente pratichiamo, ma che non produce nient’altro che una stanca coazione a ripetere e il rafforzamento di quelle realtà “consolidate” che su questa immobilità hanno costruito le loro fortune.

Queste interrogazioni possono essere/trasformarsi in una drammaturgia teatrale  o in un “fatto artistico”? E’ proprio questa la scommessa. Naturalmente bisogna avere il coraggio di rischiare il salto nel vuoto, la possibilità che non si arrivi a nulla, ma a un certo punto bisogna pur farlo se vogliamo ritrovare le ragioni del nostro operare…

Cuore del percorso di residenza sarà quindi cercare/ricercare/ritrovare la “necessità” del fare teatrale e artistico. Ma a tal fine era necessario trovare un filo rosso sul quale costruire percorsi, interrogazioni, afasie e fallimenti: la parola scritta e/o drammaturgica è di per se ingabbiante “è necessario andare oltre i limiti del nostro pensiero, trovarvi delle crepe  per poter – come dice Derridda (cito a memoria) –  pensare l’impensabile”. Il nostro modo di pensare è dentro le parole, strutturato in esse e da esse, per questa ragione con Valerio Virzo abbiamo pensato a un percorso musicale. La musica, per le sue caratteristiche, attiva – per lo meno nei non musicisti – processi più intuitivi e legati ad emozioni profonde,  diversi da quelli “strutturati dal pensiero raziocinante” e speriamo possa aiutarci ad aprire varchi/processi creativi. Inoltre la collaborazione che ci lega da tanti anni ci ha fatto sperimentare nel percorso che lega musica e teatro già tanti piccoli passi e ci permette di lavorare in libertà. L’interazione tra musica ed arti sceniche sarà quindi il filo rosso sul quale esperire quella libertà di creazione necessaria per poter tirar fuori le urgenze dalle quali ripartire per poter costruire/ricostruire un “discorso” che ne valga la pena.  E’ questo il percorso che proponiamo alla comunità di lavoratori dello spettacolo dell’ ex asilo Filangieri che abbiano la voglia di rischiare il loro tempo in un percorso che non prenda immediatamente le sembianze di un percorso “produttivo”. Lasciarsi/concedersi lo spazio della libertà per una ricerca artistica fine a se stessa in uno scambio reciproco delle rispettive competenze.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

La residenza teatrale è aperta ad attori, ballerini o mimi ma anche a cantanti o lavoratori dell’immateriale, di nazionalità italiana e straniera, con una comprovata esperienza teatrale di base.

Il percorso creativo sarà incentrato sull’utilizzo di materiale e tecniche estemporanee di composizione musicale e sonora al fine di aprire canali immaginativi utili alla creazione di improvvisazioni teatrali, o altre forme di creatività,  in un costante rapporto di ascolto e scambio tra improvvisazione teatrale, musica e la funzione di dramaturg svolta dalla stessa regista.

STRUTTURA DELLA RESIDENZA

La residenza è articolata in una prima fase della durata complessiva di 3 mesi strutturata in 1 incontro settimanale di quattro ore ciascuno a partire da giovedì 27 febbraio dalle 14 alle 18 nella cappella dell’Ex Asilo Filangieri.
A questa prima fase dopo una pausa di sedimentazione e rielaborazione del lavoro svolto seguirà una seconda fase per la eventuale messa in scena e/o realizzazione di un video, le cui modalità saranno comunicate successivamente.

COME PARTECIPARE

Per partecipare inviare il proprio curriculum a changoresidenza@exasilofilangieri.it entro domenica 23 febbraio 2014

Per partecipare al laboratorio è richiesta una quota di complicità che serve a coprire i costi artistici e ad abbattere delle spese minime e a dotare gli spazi dell’Ex Asilo Filangieri dei mezzi di produzione necessari al lavoro artistico e culturale. Il contributo non è vincolante ai fini della partecipazione.