Come fai se vuoi costruire una salaprove, una sala cinema, un’area di coworking, un laboratorio serigrafico, un palcoscenico, o qualsiasi altra cosa ti serva per avorare? Hai bisogno come minimo di attrezzature, spazi, energie, competenze, idee, tempo, soldi. Partendo da zero, sembra impossibile. Forse, ti sarebbe d’aiuto un #apparecchioper parlarne con altre persone, far circolare competenze, mettere in comune mezzi di produzione, entrare in relazione: insomma, trovare o inventare i pezzi mancanti. Apparecchio per aprire dal di sotto è una piattaforma online, aperta a tutte e tutti, attraverso la quale mettere in comune ciò che si ha (competenze, mezzi di produzione, relazioni, spazi…) e trovare quel che manca.
L’Asilo, insieme a Macao (Milano) e Sale Docks (Venezia), partecipa al bando per la cultura Che Fare con il progetto APPARECCHIO PER APRIRE DAL DI SOTTO
che è stato selezionato insieme ad altri 40 progetti per la fase finale della votazione, quella del pubblico.
Vogliamo costruire un #apparecchiper • mettere a disposizione gratuitamente i mezzi per la produzione culturale • attrezzare spazi e formare competenze da mettere a disposizione di tutti/e • lavorare, sperimentare, innovare e scegliere liberamente cosa fare • amplificare le possibilità di produzione culturale e promuovere la pluralità • costruire una piattaforma online aperta a tutti/e per gestire e condividere mezzi di produzione, professionalità e spazi facilitando il lavoro delle persone
Apparecchio per aprire dal di sottoè un progetto per la costruzione di una piattaforma social: un apparecchio che metta in rete risorse interne a diversi spazi, a cui tutte/i possono accedere per il proprio lavoro. Compagnie, artiste/i, musiciste/i, artigiane/i, makers, lavoratori e lavoratrici della cultura in generale, hanno bisogno di mezzi di produzione, spazi e attrezzature per realizzare progetti. Spesso, però, il costo per accedere a queste risorse è alto, a volte insostenibile.
Quello che vogliamo fare in pratica è :
• Mettere a disposizione gratuitamente i mezzi di produzione culturale che ci sono nelle realtà che aderiscono al progetto: sale di registrazione, laboratori, sale studio, sale prova, archivi, tecnologie, stampanti 3D, …
Più ampia è la rete, più ampia è la condivisione, più crescono le possibilità di lavoro;
• Favorire un ambiente di lavoro dove cooperazione e condivisione delle conoscenze siano un nuovo modo di creare reddito: da una parte, abbattendo i costi di produzione e di distribuzione, dall’altra, innescando connessioni che stimolino la realizzazione di progetti innovativi. Non vogliamo che la cultura si basi sulla competizione e sulla mercificazione del prodotto, ma sulla condivisione e l’attivazione di nuove forme di socialità;
• Diffondere la cultura liberamente, costruendo circuiti di distribuzione in grado di promuovere e rendere sostenibili le licenze libere come le Creative Commons;
• Creare strumenti economici con cui sostenere la diffusione e la produzione culturale attraverso la relazione diretta tra pubblico e produttori: una moneta locale digitale con cui retribuire il lavoro, accedere ai servizi e definire lo scambio, una piattaforma di crowdfunding con la quale sostenere i progetti e una banca del tempo che possa connettere ciò di cui ognuno ha bisogno con ciò che altri sanno fare;
• Tessere una rete di centri di produzione culturale, dove possa vivere tutta quella produzione indipendente, innovativa e sperimentale, che non riconosce le regole escludenti e selettive del mainstream.
#APPARECCHIOPER APRIRE DAL DISOTTO è un progetto che riunisce tre centri di produzione di arte e cultura attivi in spazi liberati dall’abbandono e dal sottoutilizzo a Venezia, Napoli e Milano, tra il 2007 e il 2012: S.a.L.E. Docks, L’Asilo e MACAO.
Restituiti alla cittadinanza attraverso forti mobilitazioni cittadine, sono diventati luoghi di sperimentazione di pratiche di ingegneria sociale e di nuove forme di produzione e di circuitazione di saperi, attraverso collaborazione e mutualismo tra lavoratori.
Artisti e ricercatori, lavoratori dello spettacolo e della conoscenza, tecnici, lavoratori autonomi e intermittenti, operano in sinergia per la messa in comune di spazi e mezzi per la produzione artistica e culturale, e per sostanziare l’idea di cultura come bene comune.
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