ADOTTA UNA LOTTA
sabato 4 aprile 2015 h 22 / l’Asilo
QUINTETTO PAPANIMICO
suona all’Asilo a sostegno di SANTA FEDE LIBERATA
sabato 11 aprile 2015 h 22 / l’Asilo
ALDOLÀ CHIVALÀ e DANIELE SEPE
suonano all’Asilo a sostegno dell’EX OPG OCCUPATO JE SO’ PAZZO
Perché adottare una lotta?
Perché crediamo nell’interdipendenza.
Perché l’interdipendenza?
Perché insieme siamo più forti e più uniti.
Perché i mille rivoli di lotte, singole solo in superficie, sfocino nel fiume della storia collettiva.
Questi anni di individualismi – individualismi individuali ed individualismi collettivi, ci verrebbe da dire – ci consegnano ogni giorno il loro carico di reciproche indifferenze, diffidenze ed egoismi. La competizione è un male molto più insidioso di quello che potrebbe sembrare a prima vista.
Eppure, nel tessuto cittadino fioriscono mobilitazioni importanti; questioni di fondamentale importanza collettiva emergono – dalla questione casa, all’uso collettivo degli spazio, ai risvolti anti-psichiatrici seguiti all’occupazione dell’ex-opg di Materdei – e si impongono con autorevolezza e intelligenza, creando nuova consapevolezza su tanti temi.
Tuttavia, crediamo che questo non basti.
Quello che ci è richiesto oggi è la maturità di un salto di qualità collettivo. E’ necessario dunque creare interdipendenze, tessere senza sosta la trama delle battaglie, unirle in una prospettiva comune che non le appiattisca ma le valorizzi rispettandone la voce, dare vigore al mutualismo e alla cooperazione.
Da qui l’iniziativa Adotta una lotta, tramite la quale proviamo a dare il nostro contributo, ossia attraverso ciò che sappiamo fare, per una prospettiva di mutualismo e aiuto reciproco.
Hic Rhodus, hic salta.
★★★
QUINTETTO PAPANIMICO
Chi sono? Da dove vengo? Dove sto andando e perché?
La realtà è assurda o ha una sua logica? Che cosa devo fare? Chi devo pagare?
Ma sopratutto, come si fa per uscire?!
Se siete curiosi di conoscere le risposte non presentatevi ….. al cospetto del Quintetto Papanimico: vi si confonderanno soltanto le idee. Ma se amate il rischio e l’avventura, potrete lasciarvi sedurre dalle note e dalle storie che ascolterete!
Il Papanimico è uno stile di vita! E in più, c’è una novità: il gruppo si è arricchito di un nuovo elemento: Gigio Borriello, in arte Luis, e il suo magnifico trombone dorato.
Ci si cimenterà nell’arduo compito di cantare le gesta dei numerosi personaggi incontrati nei nostri svariati viaggi. Dall’uomo post-naturale al contatore folle, dal Poeta marino al guappo attore…tutti indefessi eroi.
Lo spettacolo affronterà tematiche scottanti quali la solitudine, l’incertezza d’amor, la questione alimentare. Un modo come un’altro di sentirsi un po’ baballotti, a volte piccioni, certamente intrisi di materia femminea.
Se vi bloccate sotto ai ponti, se il richiamo del cervo vi seduce, quale migliore occasione per entrare nel magico mondo del teatro! Il mistero della vita vi sarà probabilmente celato ancora una volta, come voi ben sapete!
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ALDOLÀ CHIVALÀ
Il progetto Aldolà Chivalà nasce nel 2009 dall’incontro tra il produttore artistico Mauro Romano e Aldo Laurenza. Dopo numerose sessioni di studio Mauro riveste di musica elettronica gli slam improvvisati da Aldo: ne viene fuori un incontro tra parole recitate e sample con la forma classica della canzone. La parola slam, nel gergo americano, designa un impatto, una sberla; deriva dall’espressione “To slam a door”, letteralmente “Sbattere una porta”. Questo termine è stato associato ad un genere di poesia orale (sonora e vocale) per il suo potere di catturare lo spettatore e “schiaffeggiarlo” con le parole al fine di scuoterlo, di emozionarlo. Aldolà Chivalà nelle sue liriche gioca con la sonorità naturale delle parole del dialetto napoletano, la lingua che prevale. I temi trattati spaziano dall’attualità all’esistenzialismo con punte di nonsense; la vena è ironica e provocatoria. Nelle performance dal vivo Aldolà Chivalà cerca costantemente il confronto con il pubblico: lo interroga, lo provoca, lo coinvolge rendendo ogni performance diversa dall’altra. Dall’inizio del 2012 si unisce al progetto Aldolà Chivalà anche Valerio Vittorioso come Vj. Attraverso il suo video mapping ironico e visionario le performance del duo diventano ancora più suggestive.
Citando Mark Smith, il ‘creatore’ dello slam, “la poesia non è fatta per glorificare il poeta, essa esiste per celebrare la comunità”. I valori fondamentali su cui si basa lo spirito dello slam sono la parola, il pensiero, il dialogo, la polemica e la critica ma al tempo stesso la tolleranza e l’apertura all’altro.
DANIELE SEPE
Difficile definire la sua musica, sempre in bilico tra reggae, folk, world music, jazz, rock, fusion, blues, musica classica… una sua caratteristica costante è il modo quasi “zappiano” di affrontare la scrittura e l’arrangiamento. Daniele Sepe così definisce il proprio stile: La musica è fatta di tante cose molto diverse fra di loro, è così come un regista fra loro di genere, pensa a Kubrick dall’horror alla fantascienza ad un film storico tutti fatti bene, io spero di fare cose molto diverse fra di loro e tutte fatte bene.
★★★
SANTA FEDE LIBERATA
La notte del 13 dicembre un gruppo di associazioni, comitati, cittadine e cittadini ha riaperto dopo decenni di abbandono l’ex Oratorio di Santa Maria della Fede, o Conservatorio di Santa Fede, in via San Giovanni Maggiore Pignatelli, con una iniziativa che ha voluto interrompere il lungo oblio che ha sottratto alla vivibilità del quartiere una preziosa risorsa, tra le tante, che ancora oggi restano inutilizzate, degradate o privatizzate, percepite come ruderi e vuoti urbani in pieno centro storico; risorse indispensabili per il benessere e la vivibilità che dovrebbero colmare gli enormi fabbisogni di spazio per ogni attività collettiva,solidale e di sostegno all’economia più povera e fragile.
Con il recupero di Santa Fede si vuole realizzare un’esperienza concreta di comunità, consapevoli che si tratta di un processo complesso che necessita di grandi risorse economiche, organizzative e sociali.
Per questo SOSTENIAMO UN NUOVO PERCORSO PER GESTIRE LA LUNGA FASE DI TRANSIZIONE DA BENE
ABBANDONATO A BENE COLLETTIVO, che tenda in primo luogo alla riappropriazione degli abitanti di questo bene con l’uso costante dello spazio e la sua costante apertura, e nel contempo l’avvio di una fase di consultazione popolare che possa guidare il suo recupero e riuso attraverso un percorso di
PROGETTAZIONE PARTECIPATA e di ATTUAZIONE CONTROLLATA.
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EX OPG OCCUPATO JE SO’ PAZZO
“Je so’ pazzo”: perché in un mondo dove la normalità è fatta da disoccupazione, precarietà, discriminazioni razziali e di genere e chi più ne ha più ne metta, vogliamo dichiararci pazzi anche noi come Pino Daniele, e osare organizzarci per riprendere parola e costruire dal basso un’alternativa al mondo grigio e disperato che vediamo quotidianamente.
Un ex OPG abbandonato? Laddove hanno regnato solo oppressione, autorità e reclusione, vogliamo creare spazi di condivisione, socialità e libertà per venirci in soccorso e riprendere coraggio. Sottrarlo all’abbandono, sistemarlo, restituirlo alla città e al quartiere. Lanciare percorsi di mobilitazione a partire dalle nostre concrete esigenze, per ampliare la nostra partecipazione politica e costruire insieme delle proposte concrete, ponendoci come unico limite il cielo.
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